Sgombriamo subito il campo da qualsiasi dubbio: come accaduto spesso durante questa stagione, non è stata una bella partita. Ma, come recita il detto, “an ugly win is still a win”, ed i Rams prendono e portano a casa una vittoria importante in una partita tutto sommato ininfluente nella corsa al titolo divisionale, anche se le sconfitte in contemporanea di Cardinals e Seahawks, facilitano un po’ le cose.
Nel freddo polare del Met Life Stadium, Rams e Jets si sono affrontate in una partita che non è mai stata scontata. Da una parte, una squadra che non ha più nulla da chiedere alla stagione, guidata da un quarterback 41enne che ha mostrato tutta la sua classe riuscendo a scardinare in diverse occasioni la difesa aerea dei Rams. Dall’altra, una squadra lanciatissima verso i playoff, in controllo del proprio destino, guidata da un quarterback 36enne che, quando non riesce a scardinare la difesa aerea avversaria, si affida alle corse di Kyren Williams, vero trattorino che ha risolto un sacco di problemi in questa stagione.
Potrebbe venirne fuori una partita godibile, ma così non è. Vuoi per il freddo che blocca un po’ i Rams, poco abituati ai climi rigidi, vuoi perchè Rodgers è praticamente perfetto fino alla red zone, dove si vede chiaramente che il suo intento primario non è quello di far vincere la squadra, ma piuttosto quello di ottenere il 500esimo touchdown pass in carriera con un lancio su Davante Adams, con cui ha già condiviso il traguardo numero 200 e 400. Si spiega in questo modo, oltre che con una prestazione difensiva di Los Angeles decisamente positiva, il fatto che per ben tre volte i Jets restituiscono palla ai Rams non chiudendo il quarto tentativo in ben tre dei cinque tentativi giocati, un paio dei quali potevano agilmente portare dei punti via field goal.
In effetti quella dei Jets è stata una partita strana. Difensivamente parlando, una volta negato il gioco profondo e in buona parte anche medio, non hanno poi trovato armi efficaci contro le corse di Williams e Corum, permettendo a Stafford di alternare le corse ai passaggi corti per muovere la catena.
In attacco, invece, con un Aaron Rodgers capace di trovare sempre la soluzione perfetta per conquistare terreno, ad un certo punto la macchina si inceppava, con Rodgers che, come detto, forzava passaggi verso il suo pupillo Adams invece di trovare la migliore soluzione possibile.
I Rams hanno approfittato di questa situazione, non disdegnando di piazzare qualche buon colpo in difesa, causando anche uno strip sack molto importante in un momento delicato della partita.
Per il resto, non c’è moltissimo da raccontare di questa partita. Possiamo accennare alle liti continue tra Williams e Sherwood, costate un antisportivo al running back dei Rams, oppure del misterioso alterco tra Rodgers ed un coach dei Rams, sul quale tutti mantengono il riserbo sia sui motivi che sul nome del coach. O, ancora, dell’espressione chiaramente contrariata di Rodgers quando gli è stato impedito di chiamare un time out, situazione che ha sollevato più di una voce tra i complottisti del tanking.
Vogliamo, però, terminare questo resoconto con un bentornato. Bentornato a Tyler Higbee, tight end dei Rams che nella partita di wild card contro i Lions lo scorso gennaio si ruppe due legamenti del ginocchio e si infortunò alla spalla. Dopo quasi un anno di operazioni e riabilitazione, Higbee ha esordito a New York mettendo a segno anche il touchdown decisivo per il punteggio finale. Una storia a lieto fine per lui, ma anche per i Rams, che ritrovano un uomo importante e determinante proprio nel momento topico della stagione.