A che punto siamo con il coach

La ricerca del nuovo head coach da parte dei Rams sembra essere arrivata ad un punto di svolta. Riepiloghiamo cosa è successo nelle ultime due settimane.
Il primo ad essere stato intervistato è stato l'interim head coach uscente John Fassell. Il colloquio è stato puramente di cortesia. Snead e Demoff non avevano alcuna intenzione di promuovere Fassell, ed addirittura avevano lasciato libero l'intero coaching staff di trovarsi un'altra sistemazione (che Gregg Williams ha subito trovato a Cleveland). Fassell aveva comunque informato il front office dei passi che secondo lui era necessario intraprendere per riprendere in mano la squadra, cosa che poi aveva anche fatto pubblicamente con i giornalisti.
Più che quelle di Fassell, però, a fare scalpore erano state le dichiarazioni dei giocatori all'uscita dall'ultimo allenamento della stagione. Il panorama che ne veniva fuori era abbastanza desolante: un gruppo di giocatori poco motivati, poco ispirati, poco pungolati dal coaching staff, ragazzi più interessati ai soldi, alle donne ed alle opportunità di divertimento che Los Angeles può offrire, più che a svolgere diligentemente il proprio lavoro. Una brutta gatta da pelare per qualsiasi coach arrivi.
Dopo Fassell, il front office aveva sentito l'Head Coach Assistant dei Panthers Steve Wilks il 3/1, l'offensive coordinator dei Cardinals Harold Goodwin il 5/1, l'Offensive Coordinator dei Redskins Sean McVay il 6/1, l'Offensive Coordinator dei Patriots Josh Mc Daniels ed il Defensive Coordinator dei Patriots Matt Patricia il 7/1, l'interim Head coach dei Bills Anthony Lynn l'8/1.
Saltato il colloquio con l'Offensive Coordinator dei Falcons Kyle Shanahan a causa di una tempesta di neve che aveva bloccato la coppia di "intervistatori" dei Rams a Boston dopo aver ascoltato McDaniels e Patricia, i Rams avrebbero dovuto ancora sentire l'Interim Head Coach dei Jaguars Doug Marrone, il Defensive Coordinator dei Lions Teryl Austin, il Defensive Coordinator dei Dolphins Vance Joseph ed il LB coach dei Texans Mike Vrabel, mentre le voci che parlavano di Sean Payton e Jon Gruden sembravano perdere sempre più forza.
Perso Marrone (riconfermato dai Jaguars) e Joseph (ingaggiato dai Broncos), tutto d'un tratto ieri avveniva uno scatto improvviso in avanti con il secondo colloquio con Sean McVay, che al momento sembra aver guadagnato la leadership tra i candidati al posto di capo allenatore a Los Angeles, sebbene il front office abbia comunque intenzione di attendere la fine dei playoff per i Falcons per poter scambiare due parole con Kyle Shanahan.
Un secondo colloquio è probabile anche per Josh McDaniels, ma anche per lui bisognerà attendere che i Patriots abbiamo trerminato la stagione.
I bene informati sostengono che se l'ingaggio di McVay si tramutasse in realtà, l'aspetto più importante non sarebbe tanto il fatto che diventerebbe il più giovane HC della NFL, mancandogli qualche settimana ai 31 anni, ma che si porterebbe dietro come Defensive Coordinator Wade Phillips.
Wade Phillips è sicuramente un nome di esperienza e garanzia di buoni risultati, ma sorgerebbero grossi dubbi su come un coach adepto della 3-4 potrebbe integrarsi in una squadra con una difesa costruita per la 4-3.
Certo, abbiamo già visto adattamenti simili con personale simile trasformando Aaron Donald in un end in tecnica 3 e Robert Quinn uno standing end alla sua destra, ma pensando al reparto linebacker sarebbe necessaria una ricostruzione quasi completa.
Ad ogni modo, non mettiamo il carro davanti ai buoi ed attendiamo le mosse del front office. Se poi arriveranno veramente McVay e Phillips, vedremo come risolveranno i problemi che gli si porranno di fronte.

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