I primi movimenti dei Rams

Con l'apertura ufficiale della free agency, i Rams si sono subito mostrati molto attivi sul mercato, invertendo una tendenza che, nelle passate stagioni, li aveva sempre visti piuttosto statici nel tourbillon di notizie che si crea nei primi giorni della nuova stagione.
Due i giocatori messi sotto contratto dai Rams: Andrew Witworth, left tackle proveniente dai Cincinnati Bengals, e Robert Woods, ricevitore dei Buffalo Bills.
Chiarissimo l'intento del front office di sistemare due necessità impellenti dell'attacco: la linea offensiva ed il reparto ricevitori. Witworth è un offensive tackle di provata esperienza ed affidabilità, ed è sicuramente un grandissimo miglioramento rispetto al disastro combinato dalla coppia Rodger Saffold/Greg Robinson in questi anni in quella posizione. Il contratto è di quelli importanti, con i suoi 36 milioni di dollari per tre anni di cui 15 grarantiti, ma la sua non verdissima età (35 anni) ha consigliato al front ofice di investire la maggior parte dei soldi garantiti nella stagione 2017 (conterà circa 14 milioni sul cap quest'anno,) lasciando per le stagioni 2018 e 2019 poco più di 3 milioni garantiti come possibile incidenza sul salary cap in caso di infortunio, ritiro o taglio del giocatore. L'ingaggio di Witworth toglie finalmente Robinson dalla delicatissima posizione di Left Tackle per riciclarlo sulla parte destra della linea come tackle di destra o guardia destra, con il probabile spostamento di Saffold a guardia sinistra.
L'ingaggio di Robert Woods si è invece reso necessario per la partenza di Kenny Britt, il miglior ricevitore della scorsa stagione per i Rams. Rispetto a Britt, Woods ha dalla sua l'età (24 anni) e l'enorme potenziale di crescita, che ha convinto il front office a fargli siglare un'intesa per 5 anni a 39 milioni di dollari, di cui 15 garantiti. Woods partirà opposto a Tavon Austin con probabilmente Pharoh Cooper nello slot, per comporre un trio di ricevitori giovani e dal buon talento, anche se spesso inespresso.
Nei giorni immediatamente antecedenti l'inizio della free agency si facevano i nomi di Pierre Garçon o DeSean Jackson per l'attacco dei Rams, ma l'esiguità della cifra disponibile sotto il salary cap e l'ingaggio di Witworth che ha ulteriormente assottigliato il budget disponibile, hanno fatto sì che i Rams dovessero puntare su altri giocatori magari meno "famosi" ma altrettanto validi come Woods.
Dopo queste due operazioni lo spazio sotto il cap per i Rams era ridotto ai minimi termini, per cui sono arrivati anche due movimenti in uscita per ridare un po' di ossigeno alla franchigia di Los Angeles.
Dei tre grossi contratti sacrificabili, Snead e McVay hanno scelto di tenere quello di Rodger Saffold, ed i due sacrificati sono stati Eugene Sims  e Lance Kendricks. Se per Sims, un DE tradizionale da 4-3, il taglio poteva essere atteso, nell'ottica della trasformazione della difesa in 3-4 con Wade Phillips, un po' più sorprendente è stato il taglio di Kendricks. Uno degli ultimi sopravvissuti dell'era Spagnuolo, Kendricks aveva fatto parlare di sè più per i suoi drop clamorosi che per il talento, rimasto sempre potenziale ed inespresso tranne rare occasioni, e lo stesso McVay aveva parlato molto bene di lui in questi primi due mesi con la squadra. Ha vinto la ragion di stato (finanziario), perchè con la dipartita di Sims e Kendricks i Rams hanno liberato circa 7 milioni sotto il cap.
Un'altra partenza è quella del defensive end William Hayes, altra vittima del casmbio di difesa. Hayes è stato spedito a Miami con una settima scelta in cambio della sesta scelta dei Dolphins quest'anno. Con Hayes e Sims andati ed Ethan Westbrook arrestato, al situazione della linea di difesa dei Rams comincia ad essere degna di qualche attenzione. Non siamo ancora a livelli di criticità, ma sarà meglio tenerla d'occhio.
Per chiudere, i Rams hanno messo sotto contratto anche un quarterback, Aaron Murray, che probabilmente prelude alla partenza di Case Keenum. Murray parte comunque come terzo QB, perchè il posto di backup di Goff dovrebbe essere saldamente nelle mani di Sean Mannion.

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