McVay non sconfigge il passato

La seconda partita casalinga della stagione raffredda un po’ gli entusiasmi in casa Rams che, dopo l’esordio vincente di domenica scorsa contro i Colts, hanno trovato la strada sbarrata dai Washington Redskins i quali, ripuliti un po’ gli errori della settimana scorsa, si sono rimessi decisamente in carreggiata ed hanno disputato una partita concreta e solida vinta con pieno merito senza mai rischiare più di tanto se non nelle fasi finali.
Il tabellone recita 27-20 per i Redskins, grazie ad un touchdown di Ryan Grant a meno di due minuti dalla fine, ma soprattutto grazie all’intercetto di Foster che ha negato in partenza ogni velleità di rimonta da parte dei Rams, e la partita è stata abbastanza gradevole, grazie anche alla rimonta dei padroni di casa che hanno ripreso in mano un risultato che sembrava essere già scontato alla fine del primo tempo.
L’head Coach dei Rams Sean McVay probabilmente avrebbe preferito incontrare la sua ex squadra un po’ più avanti nella stagione, con una difesa ed un attacco più rodati, ma si sa, certe cose non si possono scegliere, e gli è toccato confrontarsi immediatamente con il suo passato con ancora tante cose da sistemare in entrambi i reparti. In difesa si è rivisto Aaron Donald ma, come ampiamente preventivabile, nonostante il lavoro fatto in autonomia, non è semplice sopperire del tutto ad un training camp mancato, soprattutto quando viene cambiato lo schema difensivo e tu ne sei il giocatore cardine.
Donald è sembrato molto in difficoltà, come tutto il pacchetto difensivo, nel contenere le corse dell’attacco di Washington, tanto che Kirk Cousins non ha dovuto impegnarsi più di tanto nel gioco aereo (e forse è stato un bene per i Redskins) per muovere efficacemente il pallone.
Con Rob Kelley e Chris Thompson a scorrazzare indisturbati per tutto il campo, i Redskins non hanno mai avuto grosse difficoltà a guadagnare primi tentativi, lasciando a Cousins il compito di mettere la palla in aria per lanci corti e veloci, quel tanto che bastava per mantenere sempre all’erta la difesa. Nel secondo tempo, con Kelley infortunato e la difesa dei Rams che aveva finalmente portato i due linebacker esterni a fare contenimento sulle corse esterne, Thompson andava a colpire nel mezzo, sfruttando l’estrema aggressività dei tre uomini di linea avversaria, che lasciavano varchi enormi per i running back, grazie anche a degli schemi di bloccaggio della linea offensiva decisamente efficaci.
Sull’altro fronte, invece, Jared Goff faticava più del previsto, nonostante un Todd Gurley molto in palla che faceva finalmente funzionare il gioco di corsa ed andava a ricevere ottimi palloni fuori dal backfield. Alla fine della partita Gurley conterà 136 yard di total offense conditi da due touchdown, uno su corsa ed uno su passaggio, ed un paio di gesti atletici non indifferenti per saltare l’avversario che si apprestava al placcaggio. Nel gioco aereo i Rams trovavano più di una difficolta, da una parte grazie ad un Josh Norman che toglieva letteralmente dal campo Sammy Watkins, dall’altra grazie ad una difesa attenta che non reagiva immediatamente alla play action di Goff per poi andare in copertura in maniera molto efficace. Goff riusciva a trovare Kupp per tre volte, ma senza l’efficacia e la continuità mostrata la scorsa settimana contro i Colts, e solo una volta riusciva a sfruttare uno dei pochi errori di marcatura dei Redskins, trovando Gerald Everett per un ottimo guadagno di 69 yard.
Il peggio, però, era opera di Robert Woods. Non solo si vedeva per la prima volta a fine del terzo quarto, ma oltre a ricevere un solo pallone, commetteva un paio di falli ed un drop letale che costringevano i Rams ad accontentarsi di un field goal anziché segnare il touchdown che, a sette minuti dalla fine, avrebbe portato per la prima volta nella partita i Rams avanti nel punteggio.
Tutto sommato, comunque, nella sconfitta si sono visti parecchi margini di miglioramento per i Rams. Goff, ad esempio, sebbene sia andato peggio di domenica scorsa ed abbia lanciato un intercetto evitabile, sembra essere molto più a proprio agio in questo attacco rispetto alla scorsa stagione, ed anche Gurley sembra aver trovato finalmente il modo per ripartire e tornare quello di due stagioni or sono. Preoccupa un po’ la difesa, perché il personale a disposizione di Wade Phillips non sembra propriamente adatto ad una difesa 3-4, ma il vecchio guru difensivo saprà certamente trovare una soluzione ai problemi che al momento affliggono il reparto difensivo di Los Angeles. Sempre ottimi gli special team, con John Fassell che suggerisce a McVay la finta di punt con cui Hekker conquista un primo down cruciale lanciando su Josh Reynolds.
I Redskins, invece, si rialzano dopo la bruciante sconfitta subita contro gli Eagles e lo fanno confermando la bontà di un attacco in grado di offrire diverse soluzioni ed una difesa forse un po’ disattenta sulle corse ma molto solida nel backfield.
Per i Rams settimana corta e prima trasferta della stagione a San Francisco, questo giovedì, per cercare di tornare alla vittoria e mettere un po’ di distanza in classifica rispetto ai rivali divisionali che, ricordiamolo, lo scorso anno ottennero le uniche due vittorie proprio contro i Rams.
I Redskins invece sono attesi dal Sunday Night contro i Raiders, una partita che riporta sempre la memoria al Super Bowl XVIII del 1984, la corsa di Marcus Allen, John Riggins e Joe Theismann.

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