lo stesso di dodici mesi fa, ed al posto del pluri intercettato Case Keenum stavolta c'era un Jared Goff di tutt'altro spessore. Con quattro touchdown pass il quarterback californiano ha suggellato la sua miglior prestazione della sua fin qui breve carriera (14/22 per 311 yd), seguito a ruota dai due touchdown di Todd Gurley che, sommati alla doppietta di Robert Woods, alle segnature singole di Watkins e Higbee ed ai quindici punti del solito Zuerlein hanno fatto segnare sul tabellone 51 punti segnati, confermando Los Angeles come la squadra più prolifica della lega (ed il fatto che in otto partite i Rams abbiano già segnato più punti che in tutto il 2016 conterà pur qualcosa).
Va detto che i Giants visti (o meglio dire… NON visti) ieri non hanno quasi offerto resistenza alle bordate dei Rams. Un’azione su tutte esemplifica al meglio il dominio, da una parte, e la rassegnazione dall’altra. Siamo nel secondo quarto, e lo score dice 10-7 per i Rams, che bussano alle porte della red zone avversaria arrivando a giocare un primo down sulle 29 yard. Un paio di penalità di troppo relegano i Rams ad un terzo e trentatrè (TRENTATRE) da conquistare. Un’impresa difficile, per non dire impossibile in condizioni normali. Invece Goff lancia uno screen per Woods che fa uno slalom tra i blocchi dei propri compagni e gli avversari che non sembrano molto convinti di andarlo a prendere e trasforma il “terzo e una vita” in un touchdown da 52 yard, rompendo anche le residue motivazioni dei padroni di casa, apparsi già abbastanza rassegnati e remissivi sin dall’inizio.
A quel punto, rotto l’argine, la piena ha fatto i suoi danni, ed i Rams hanno trovato anche il lancio profondo da 67 yard (60 di volo) su Watkins che portava i Rams sul 24-7 e chiudeva virtualmente la partita.
Goff aveva 209 yard e due touchdown al proprio attivo dopo un quarto e mezzo, ma visto l’andazzo della partita era già chiaro a quel punto che non avrebbe messo tante altre yard in cascina, vista la filosofia di McVay di far giocare i backup una volta raggiunto un cospicuo vantaggio, oltre che a passare ad un game plan orientato a consumare il tempo il più possibile mantenendo la palla a terra e ordinando al quarterback di lasciar passare tutto il tempo disponibile prima di rimettere la palla in gioco. Difatti da metà del terzo quarto, con il punteggio sul 41-10 iniziavano ad entrare i primi backup in difesa, e dopo il 48-10 di Gurley anche per il numero 30 ed il numero 16 finiva la partita, lasciando spazio a Malcolm Brown e Sean Mannion.
I Giants segnavano un altro touchdown con Engram e Zuerlein stabiliva il punteggio finale con l’ultimo dei suoi field goal che siglava il 51-17.
Se guardassimo solamente i numeri i Giants non ne uscirebbero poi così male. Manning ha finito la partita con un rispettabile 20/36 per 220 yd 2 TFD e 1 intercetto, mentre Darkwa e Gallman hanno finito con un guadagno combinato di 111 yard in 25 portate, con un più che buono 4.4 di media/corsa, ma per quel che si è visto in campo il 51-17 ci sta tutto, ed anche bello largo. I Giants sono sembrati una squadra piuttosto allo sbando (comprensibilissimo dopo la caterva di infortuni subiti soprattutto in attacco), e McAdoo ha spesso dato l’impressione di guardare il foglio del game plan che aveva di fronte senza riuscire a trarre qualche indicazione utile o trovare qualche giocata appropriata. Se non fosse praticamente impossibile, sarebbe da chiedersi se hanno fatto scouting e guardato i filmati delle precedenti partite, perché la facilità con cui Goff ha trovato i propri ricevitori, l’incredibile libertà concessa ai tight end, la poca resistenza offerta alle corse di Gurley sono state piuttosto sconcertanti.
Per quanto riguarda i Rams qualche piccola sbavatura in difesa, dove hanno concesso un po’ troppo sulle corse, facendo quindi un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni, ma per il resto non si trova un reparto in cui qualcosa sia andato storto.
Domenica prossima arrivano al Coliseum (finalmente pieno?) gli Houston Texans che, dopo la pesante perdita di Deshaun Watson, potrebbe rappresentare un’ottima possibilità di tornare finalmente alla vittoria in casa e consolidare la prima posizione nella division che la sconfitta di Seattle ha regalato ai Rams.
I Giants, invece, renderanno visita ai 49ers sperando di tornare dalla West Coast con un risultato positivo che, sebbene non serva a salvare una stagione ormai pesantemente compromessa, potrebbe aiutare ad infondere un po’ di ottimismo per il futuro che, al momento, non appare esattamente roseo e pieno di prospettive.