Tavon Austin resta a Los Angeles

Va via, no resta, lo scambiamo, lo tagliamo, non ci serve, troppi soldi… ed alla fine Tavon Austin giocherà ancora una stagione a Los Angeles sponda Rams. La decisione del front office arriva qualche giorno dopo l'addio di Sammy Watkins, che lascia scoperto un posto come ricevitore, posto che evidentemente Snead e McVay non hanno intenzione di coprire in free agency. L'unico nome vagamente appetibile e disponibile a cifre ragionevoli era Terrelle Pryor, ma il tempo passato assieme a McVay a Washington deve aver convinto l'head coach a non ripetere l'esperienza. Tavon Austin, quindi, resterà, ma dopo aver accettato una ristrutturazione del super contratto cheaveva firmato un paio di anni fa sotto l'egida di Fisher, contratto lautissimo che, però, non è stato ripagato con le prestazioni in campo.
Austin avrebbe dovuto ricevere 8 milioni di dollari, per la stagione 2018, 5 di salario base che gli sarebbe stato versato anche in caso di taglio, e 3 di bonus se non fosse stato rilasciato. Il nuovo contratto durerà un solo anno ed il salario ammonterà esattamente a 5 milioni di dollari, cioè quello che comunque Austin avrebbe incassato, mentre i restanti 3 milioni sono stati trasformati in bonus a prestazione.
L'accordo accontenta tutti: i Rams che si ritrovano un ricevitore al costo previsto per il suo taglio e niente più, Austin che resta a giocarsi un posto in una franchigia competitiva, cosa che il mercato di free agency non gli avrebbe certo garantito (i rischi di restare a spasso erano altissimi). Crediamo, comunque, che questa sia veramente l'ultima chiamata per il folletto di West Virginia. Se fallirà anche questa occasione, la sua esperienza a Los Angeles sarà sicuramente finita, ma probabilmente lo sarà anche quella nella NFL.
In chiusura segnaliamo una mossa che fa onore al front office dei Rams, spesso bistrattato e criticato. Robeert Woods ha ristrutturato il suo contratto per includere il bonus a prestazione che lo scorso anno non aveva raggiunto perchè all'ultima partita McVay aveva fatto giocare i backup. Una mossa che fa onore a Snead e McVay.

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