Back on track: 31-9 ai Cardinals

Dopo due battute d’arresto piuttosto inaspettate, non tanto per il risultato quanto per la preoccupante involuzione del gioco espresso, i Rams ritornano sulla strada intrapresa da inizio stagione con una convincente vittoria contro gli Airzona Cardinals. Certo, i Cardinals non erano probabilmente l’avversario più impegnativo affrontato in stagione,  ed il 34-0 con cui erano stati liquidati in week 2 parla da solo, ma nella NFL moderna le partite facili bisogna pur sempre vincerle (per informazioni citofonare Green Bay, che con i Cardinals ha perso ad inizio dicembre), e visti gli ultimi chiari di luna era tutt’altro che scontato.
Se contiamo, poi, che il primo drive offensivo dei Rams si conclude con uno strip sack ai danni di Goff, il risultato appariva tutt’altro che scontato.
Con Todd Gurley precauzionalmente a riposo per problemi al ginocchio, i Rams si sono presentati con C.J.Anderson, messo sotto contratto solamente qualche giorno fa, nel ruolo di running back titolare, ed il ragazzo non si è fatto trovare impreparato. Dopo l’erroraccio che ha consentito a Mayowa di penetrare intoccato nel backfield difensivo e placcare Goff facendogli perdere la palla, Anderson non ha più sbagliato nulla, ed è tornato a casa con  venti portate per 167 yard ed un touchdown, confermando ancora una volta l’essenzialità di un gioco di corsa credibile nell’economia dell’attacco dei Rams.
Anderson non è stato l’unico a portare palla, ed eccettuato John Kelly, anche Brandoin Cooks, Robert Woods e Gerald Everett si sono cimentati, con discreto successo, nell’avanzamento dello sferoide prolato via terra. Questo successo del running game ha avuto il benefico effetto di aprire i corridoi per i lanci di Goff che, dopo un inizio incerto, è via via migliorato fino a ritrovare la forma migliore, finendo con un interessante 19/24 per 216 yd ed un touchdown, arrivato grazie ad una splendida ricezione e corsa di Robert Wood.
Anche in difesa i Rams hanno giocato una partita più che ottima. La linea di difesa ha fatto più o meno quel che ha voluto contro la linea d’attacco dei Cardinals, mettendo grossa pressione su Rosen, il quale inizialmente si è salvato con qualche scramble, ma ha poi dovuto soccombere all’incontenibilità di Aaron Donald (3 sack e 7 tackle) e Suh (1 sack e 4 tackle). I linebacker hanno sofferto come al solito nel mezzo, soprattutto sulle ricezioni corte, ma hanno ben imbavagliato David Johnson, concedendogli solamente 35 yard in dieci corse. I defensive back, tolto a fine partita quando in campo c’erano anche le riserve che hanno permesso a Mike Glennon di completare qualche passaggio in più, hanno praticamente controllato il gioco aereo di Rosen, venendo uccellati solamente dal trick play di Fitzgerald che ha imbeccato Johnson in touchdown su un reverse pass.
Sulla sponda Cardinals, male, male, male. Rosen non ha saputo mantenere alto il ritmo ed ha subito molto la pressione della difesa di Los Angeles, cercando di risolvere le cose personalmente senza troppo successo.
In attacco si salva il solo, solito ed immenso Larry Fitzgerald che, a 35 anni suonati, riesce ancora ad essere pericoloso e determinante, dominando i cornerback avversari che hanno la sfortuna di doverlo prendere in consegna.
L’elenco degli infortunati non è certo breve, ma per la crescita di Rose questa può considerarsi una stagione praticamente persa,  e Wilks dovrà sicuramente correre ai ripari in off season se non vuole bruciarsi il ragazzo, che a sprazzi mostra qualità che avrebbe solo bisogno di sviluppare al meglio e con tranquillità.
I Cardinals sono attesi all’ultima partita stagionale con i Seahawks, sorprendentemente (dato l’avvio di stagione non proprio positivo) ai playoff dopo un solo anno di assenza, mentre per i Rams l’idea di far riposare i titolari come lo scorso anno all’ultima di campionato contro i Niners probabilmente quest’anno verrà accantonata. I Rams devono vincere anche l’ultima, infatti, per non lasciarsi soffiare il wild card bye dai Bears, che appaiono agguerritissimi e dovranno vedersela con i Vikings a Minneapolis.

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