La speranza, nemmeno troppo nascosta, dei Rams e dei loro tifosi era che la seconda parte della stagione, con un calendario più agevole, avrebbe permesso alla squadra di recuperare il disastroso inizio del 2011, ma dopo l’orrenda sconfitta di domenica scorsa in casa contro Seattle, è chiaro a tutti che anche per quest’anno una delle prime cinque scelte al prossimo draft toccherà proprio gli arieti.
E a questo punto non è più molto sicuro che a fare quella scelta siano Billy Devaney come General Manager e Steve Spagnuolo come head coach. Entrambi hanno grosse responsabilità sugli esiti di questa sciagurata stagione, e l’unica ancora di salvezza a cui possono cercare e sperare di aggrapparsi è quella rappresentata dagli infortuni che hanno falcidiato la squadra.
Anche questa settimana registriamo un cornerback in injured reserve (Marquis Johnson, e fanno dieci), mentre la situazione degli offensive tackle è, a dir poco, grottesca. Perso Saffold in settimana per un infortunio al muscolo pettorale rimediato in sala pesi e con Jason Smith ancora fuori per i postumi della botta alla testa rimediata contro Dallas che probabilmente lo spedirà dritto dritto nella injured list, l’unico tackle ancora sano, LeVoir, si è infortunato nel corso del primo quarto della partita con i Seahawks, ed i risultati sono stati evidenti a tutti.
I Rams avevano iniziato bene, stoppando i Seahawks e rispondendo con una segnatura al termine di un drive perfetto, con Bradford che pareva aver ritrovato la lucidità che gli era mancata nelle ultime due uscite. Il doppio intercetto su Tarvaris Jackson lasciava presagire una partita tutta in discesa per i padroni di casa, ma passato il primo quarto è iniziato il solito incubo terminato nell’ennesima sconfitta stagionale.
La linea d’attacco non solo non è riuscita a garantire una adeguata protezione sui passaggi, ma non è nemmeno riuscita a garantire un buon gioco di corsa, tanto che il buon Steven Jackson è stato limitato come poche altre volte in stagione.
La difesa ha lentamente mollato gli argini, anche perchè i Rams hanno dovuto regalare oltre dieci minuti in più di possesso agli avversari, e Seattle ha sfruttato le opportunità con Marshawn Lynch, Forsett (autore di una splendida corsa in touchdown da una ventina di yards) e quel Sidney Rice che è stato per tutta la partita un imbarazzante ricordo delle occasioni perdute dei Rams. Rice era stato infatti sul punto di diventare un Ram via free agency, ma la coppia Spagnuolo e Devaney aveva ritenuto non necessario ingaggiare il ricevitore, confidando nella pronta ripresa di Mark Clayton.
Clayton si è ripreso ed ha ricevuto i suoi primi palloni della stagione proprio domenica, ma la differenza tra lui e Rice l’hanno vista tutti, e tra i fan bluoro non si sono fatti attendere i commenti ironici nei confronti del management per l’ennesima occasione perduta.
Ad inizio stagione Seattle e St.Louis erano indicate come due realtà in ricostruzione, con un leggero vantaggio per i Rams, non foss’altro per la presenza di Bradford e Jackson. Dopo la partita di ieri, se si può confermare la fase ricostruttiva di Seattle, si deve prendere atto, invece, che la fase distruttiva dei Rams non è ancora terminata.
Voci autorevoli danno il proprietario Stan Kroenke in procinto di iniziare i colloqui con gli aspiranti general manager per la stagione 2012 in maniera da poter iniziare immediatamente alla fine della regular season a Gennaio 2012 la ricerca di un nuovo head coach con cui sostituire Spagnuolo.
Resta da sciogliere il dilemma Bradford, e cioè se considerare questa seconda annata disastrosa come un fisiologico passo di adattamento alla NFL, opzione che prevede, però, l’assunzione di un quarterback coach che si prenda carico di tutte quelle attività che McDaniels non ha potuto svolgere, travolto com’è stato da tutte le incombenze che il suo ruolo di offensive coordinator impone. L’alternativa sarebbe una bocciatura di Bradford, ma è davvero difficile che questa eventualità si verifichi, stante l’onerosissimo contratto pluriennale firmato dall’ex Heisman Trophy.
Nel frattempo il coaching staff dei Rams ha provveduto a firmare qualche carneade proveniente dalle practice squad di mezza NFL per rimpolpare il roster, ma si tratta più di azioni obbligate per avere 53 giocatori da mettere a roster che acquisizioni vere e proprie di prospetti futuri.