Gianca16

Gianca16 nasce Rams nel 1979.
Mentre i suoi amici socializzano e si divertono a seguire Juve Inter e Milan etc. etc. che prendono a calci la palla a pentagoni ed esagoni, il nostro intrepido passa le invernali domeniche – da solo! – a immaginare straordinari gesti intorno alla palla lunga un piede, attaccato a una radio verde militare che gli permette di ascoltare, in frequenze note solo ai servizi segreti, improbabili radiocronache.
Innamorato, per frequentazioni cinematografiche, della città degli Angeli, non può che tifare giallo e blu, e gli Arieti, da allora, saranno la sua Mecca.
Il suo primo eroe? Ma ovvio, Vince Ferragamo, l’allievo di Ray Malavasi, che porterà – il 20 gennaio 1980 – i nostri eroi al SuperBowl.
Quella partita, il fedele tifoso la vedrà. Anche se con un po’ di ritardo… in agosto! A Riccione, su una cassetta pirata NTSC, che un po’ traballa, ma che i 3 intercetti a Terry Bradshaw, li ha pur sempre incisi.
Si perde, sì, ma da lì in avanti saranno solo soddisfazioni…
Rapito dagli alieni, torna sulla terra quando un certo Dieter Brock (nomen omen), pervenuto dalla landa desolata della CFL, guida i Rams più congelati di sempre al Championship col punteggio più basso della storia.
Si riperde, vabbé, ma non si potrà che andare meglio…
Nel 1995, messi da parte un po’ di soldini, riesce ad andare a Los Angeles x vedere i suoi eroi dal vivo. E trucidamente scopre che se ne stanno andando… a St. Louis!
Da lì nasce il gioco: “Ma scusa, ma come mai tieni x una squadra che sta a St. Louis?!?” Domanda alla quale ha risposto almeno 800 volte. [La seconda domanda alla quale è spesso costretto a rispondere è: Ma perché 16? Ma qui si è sempre appellato al VI emendamento]
Portato agli estremi limiti di sopportazione, come i soldati sottoposti a lunghissime privazioni del sonno… alla vigilia della stagione 1999, all’annuncio dell’arrivo di tale Trent Green come QB, è finalmente pronto a gettare la tessera di tifoso Rams alle ortiche (il problema non sarebbe tanto quello, piuttosto il vistoso tatuaggio a corna blu arrotolate che si è fatto incidere indelebilmente su entrambe le spalle che con il bagnoschiuma fa fatica a venire via…) Va capito, il nostro eroe, è passato attraverso alte dosi di Jim Everett (detto The Blade!!!) fino all’assunzione coatta e sconsiderata di uno dei più grossi bidoni che hanno mai calcato i Gridirons, Tony Banks.
Solo che Trent Green, al primo gioco della prima partita di preseason, si rompe un ginocchio.
E’ il Turning Point! Paolo che invece di andare in vacanza a Sharm El Sheick decide che quell’anno sì, quell’anno si va a Damasco!
Su Rams Park, da un oscuro pianeta che sta per essere distrutto da una congiura galattica, inglobato nella capsula #13 scende sugli attoniti presenti, Super Kurt, la nostra nemesi.
Tutto ciò che si è patito, torna al mittente a prezzi di inflazione.
13-3, playoff indiavolati (soprattutto vs. Minnesota) e si arriva – di nuovo?!? Con solo 20 anni di ritardo – al SuperBowl.
Il 30 gennaio 2000, Gianca16 viene invitato a una seratina tutto pepe da miss Universo, rifiuta. Lo chiama anche miss Ukraina, niente, il nostro non cede e a mezzanotte si collega con Atlanta.

Quattro ore dopo, al volante della sua Golf all’uopo taroccata di giallo e blu, viene prontamente arrestato dalla polizia municipale, mentre si aggira per la sua città a strombazzare e a sventolare il bandierone. Fa freddo, ma è a torso nudo, il tatuaggio lo nota pure la poliziotta, che non sarà l’ukraina ma…

Il resto è storia di oggi.
Kurt Warner, come tutti sapete, sta guidando – per il 13° anno consecutivo – i Rams e il Greatest Show on the Turf. È probabile che, se Obama non farà il bravo, presto lo sostituirà alla Casabianca. I Rams da allora, non hanno mai cambiato la mitica maglia gialla e blu e naturalmente, tutti gli anni hanno sempre portato a casa l’anello.
Ma pensate un po’, a cosa sarebbe potuto succedere se, nel 2001, nella Music City, gli arbitri avessero dato per buono quel passaggio in avanti nel ritorno dell’ultimo kickoff per New England…

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