I Rams giocano, come al solit, solamente due quarti, ma questa volta basta ed avanza per avere la meglio sui Tampa Bay Buccaneers, che agevolano loro il compito disputando una partita davvero da dimenticare.
Contrariamente al solito, i Rams iniziano male, si impadroniscono della partita nel secondo e terzo quarto e chiudono la gara senza grandi sussulti, facendo tesoro della prestazione di una difesa strepitosa che procura quattro intercetti ed un fumble recuperato che vengono immediatamente capitalizzati con 21 dei 28 punti totali segnati dalla squadra.
In attacco si sono visti i soliti balbettii sul gioco aereo, nonostante gli avversari fossero una delle peggiori difese della lega contro i passagi, ma la scarsa tenuta della linea, come sempre, ha costretto Bradford a limitarsi al massimo alla seconda lettura in sequenza dei ricevitori ed a liberarsi del pallone con troppa fretta. La continuità non è certo una caratteristica di questa squadra, che ha alternato non solo nella partita ma durante tutta la stagione dei momenti di apatia assoluta a dei momenti di bel gioco. La partita non è mai stata davvero in discussione. Dopo il field goal iniziale dei Buccaneers, St.Louis ha impiegato un po’ per reagire, prima facendosi intercettare in end zone, e poi andando vicino al disastro con un fumble perso da Amendola poi nuovamente recuperato sul tentativo di ritorno dei Buccaneers. Ad inizio secondo quarto, però, i Rams hanno messo il naso avanti grazie al ritorno di intercetto di Jenkins, il terzo in stagione finito in touchdown (record per un rookie NFL assieme a gente del calibro di Ronnie Lott e Lem Barney).
Da quel momento, per usare una frase fatta, i Rams non si sono più guardati indietro ed hanno incrementato il vantaggio, prima con una bella segnatura su corsa di Jackson, che è a 10 yards dall’ottava stagione consecutiva oltre le mille yard (e qualcuno lo vorrebbe mandare via a fine stagione…), e poi con un avvio di terzo periodo davvero scoppiettante. Al primo gioco offensivo del secondo tempo, Bradford trovava solo soletto in mezzo al campo Lance Kendricks che, grazie ad uno straordinario blocco di Amendola che gli toglieva di torno due difensori in una votla sola, correva per ottanta yards segnando il touchdown del 21-6.
Josh Freeman sentiva il clima natalizio e, forse, il fatto di essere vestito di rosso lo convinceva di essere una sorta di Babbo Natale, per cui iniziava il suo show che lo portava a lanciare quattro intercetti, replicando la performance della settimana precedente. I Rams prendevano e portavano a casa: Bradford lanciava un perfetto pallone nelle mani di Austin Pettis che segnava il 28-6 con cui la partita terminava virtualmente.
I Buccaneers cercavano di raprirla, sfruttando anche le maglie più larghe della difesa dei Rams, che lasciava a Jackson e Williams una certa libertà tanto da far finire entrambi con oltre cento yards di ricezione, però l’unica cosa che scappava all’attenta secondaria in maglia bianca era il touchdown di Williams, che approfittava di una mancata copertura per involarsi in meta diopo una corsa di 61 yards. Era quello l’unico sussulto di una partita che vedeva anche delle scelte discutibili del coaching staff di casa, che decideva di giocarsi i quarti down anche quando erano in raggio da field goal già nel terzo periodo. I Rams stoppavano qualsiasi tentativo, ma sulla sideline di Tampa ci si ritrovava a mangiarsi le mani, perchè mettendo a segno tre field goal, invece che giocarsi tre quarti tentativi, si sarebbe arrivati a due minuti dalla fine, con palla in mano, sotto 28-22 (ammesso che venissero segnati tutti e tre, ovviamente) ad una sola segnatura dalla vittoria anzichè a due dall’overtime.
Scelte discutibili, certo, ma partita gettata al vento dall’ennesima prestazione dissennata di Freeman in fase di passaggio.
I Rams rendono visita ai Seattle Seahawks per l’ultima di campionato, andando a difendere sul campo più difficile e contro l’avversario al momento più ostico la propria imbattibilità divisionale, che li ha visti cedere un solo pareggio ai Niners che proprio ieri sera sono stati distrutti da Seattle. I 150 punti segnati nelle ultime tre partite fanno paura, ma come al solito i Rams sono uyna squadra talmente imprevedibile che potrebbero tirare fuori la prestazione dell’anno e sbancare il CenturyLinkField come invece potrebbero tornare a casa con un pesante punteggio sul groppone. Vie di mezzo non ce ne sono.