Una sconfitta chiude una stagione comunque positiva

 

La stagione 2012 dei Rams termina con una sconfitta che non fa male, viste le condizioni in cui è arrivata. Intendiamoci, una sconfitta non fa mai piacere, ed avere l’opportunità di terminare la stagione con un record positivo non avrebbe dato fastidio a nessuno, ma arrivare a giocarsi una partita fino in fondo, conro un avversario che aveva rifiltao 50 punti a testa alle ultime tre avversarie (tra cui i Niners, non dimentichiamolo) ed in un ambiente difficile ed ostile come il CenturyLink Field, è un risultato davvero positivo per una squadra che in una sola stagione ha già messo da parte metà delle vittorie ottenute nel periodo 2006-2011.
I Rams hanno tenuto testa ai Seahawks per tutta la partita, cedendo solamente nel finale alle magie di Russell Wilson, che ha estratto dal cilindro un paio delle sue invenzioni per mantenere vivo un drive da 90 yards finito con la meta pesonale del quarterback rookie che è valsa il 20-13 finale.
Nonostante questo, la squadra di St.Louis ha cercato con un ultimo disperato tentativo di arrivare almeno all’overtime, ma un’altra magia, questa volta ad opera del cornerback Richard Sherman, che lascia la copertura del suo ricevitore per fare il gioco della partita (che gli riesce) intercettando Bradford in end zone con poco meno di quaranta secondi sull’orologio.
Il tema principale della partita è stato lo sforzo difensivo dei Rams, che hanno attaccato Wilson con una pass rush furiosa ma disciplinata, che non gli ha permesso di andare in scramble con la facilità e la frequenza consuete e che hanno fruttato cinque sack, che sono valsi il primo posto, in coabitazione con i Broncos, per il maggior numero di sack in stagione. Quinn è stato una spina nel fianco di Okung per tutta la partita, ma anche Long ha dato il suo bel daffare all’altro tackle dei Seahawks, costringendolo spesso all’holding per contenerne la furia. Attaccato sui lati dai due defensive end, e mantenuta la tasca chiusa grazie al disciplinato lavoro di Brockers e Langford, Wilson ha visto ridotte di molto le possibilità di trasformare in yards positive i giochi offensivi, anche perchè la secondaria difensiva, con la solita eccezione di “piedi di cemento” Dahl (che speriamo venga sostituito al più presto da una safety più performante), faceva un ottimo lavoro in copertura, costringendo Wilson a mangiarsi la palla in diverse occasioni.
La tattica di mantenere un linebacker in spy su Wilson ha ulteriormente pagato limitandone la mobilità una volta uscito dalla tasca, anche se è costata il touchdown del fullback Michael Robinson, lasciato completamente scoperto nell’azione che ha portato i Seahawks in vantaggio 13-10 all’inizio del quarto quarto.
L’attacco dei Rams ha avuto una prestazione tutto sommato positiva, ancghe se è chiaro ed evidente come sia il reparto in cui necessita il maggior carico di lavoro su tutti i fronti. La linea offensiva è stata piuttosto deficitaria sulle corse, ma ha disputato una buona partita in fase di protezione del quarterback, limitando i colpi a Bradford e dandogli abbastanza tempo per lanciare. Da parte sua l’ex Heisman Trophy ha sfruttato abbastanza bene le sue opportunità, rimanendo calmo dentro la tasca, colpendo i ricevitori (a memoria ci pare di ricordare solo due passaggi fuori misura) ed incaricandosi personalmente di chiudere un down cruciale nell’ultimo drive con uno scramble perfetto. L’intercetto finale non macchia la sua prestazione, in parte perchè arivato grazie ad una rischiosa ma splendida giocata di Sherman, in parte perchè in fase di rimonta con l’obbligo a lanciare lungo, l’intercetto è dietro l’anolo ad ogni azione, e fa parte dei rischi che si prendono in queste situazioni.
I ricevitori hano alternato delle cose splendide come le ricezioni di Pettis e Gibson o la catch and run di Givens che ha propiziato il primo touchdown dei Rams, a dei drop spaventosi (ne abbiamo contati almeno quattro, tutti abbastanza decisivi), guadagnandosi alla fine una sufficienza piena ma cn il rammarico che con un paio di ricezioni in più la partita sarebbe potuta terminare in maniera diversa.
Chi continua invece a deludere è Greg Zuerlein, ch nelle prime cinque partite sembrava avviato ad una stagione stellare, mentre nelle ultime undici ha perso lucidità e precisione, sbagliando il 50% dei calci tentati.
Abbiamo lasciato per ultima la questione runningback per poter tributare i giusti onori a Steven Jackson, che ha finito l’ottava stagione consecutiva oltre le mille yards, ha scavalcato Tom Fears al quinto posto per il maggior numero di ricezioni in carriera nei Rams e, soprattutto, a fine partita ha fatto capire a chiare lettere a Fisher, Snead e Demoff che  lui il prossimo anno vorrebbe ancora vestire la casacca blu e oro dei Rams, spazzando via tutte le insinuazioni su un suo possibile ritiro nel 2013.
Ultima nota a margine: nonostante le 140 yards regalategli dalla difesa dei Rams due settimane fa, Adrian Peterson non è riuscito a battere il record di yards corse in una stagione detenuto da un grande Ram del passato: Eric Dickerson. I record sono fatti per essere battuti. Possibilmente il più tardi possibile.

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