Al quarto giro arriva la scelta dello sleeper per eccellenza. Sceso drasticamente nelle classifiche degli offensive linemen a causa di un infortunio occorsogli alla fine della stagione (ma che non gli ha impedito di giocare una partita con due legamenti della caviglia lesionati) Barrett Jones è il tassello mancante alla linea offensiva dei rams che, in attesa del recupero di Rokevious Watkins, aveva ancora uno spot da riempire tra centro e guardia. Jones ad Alabama, oltre a vincere tutti i premi possibili ed immaginabili, ha giocato dappertutto in linea, tackle, guardia e centro, disimpegnandosi in maniera egregia dovunque.
Pur se soggetta al superamento dei test medici necessari a capire il livelo di recupero dall’infortunio, la scelta di Jones rischia di essere la classica perla pescata nei turni profondi del draft, una di quelle, per intenderci, che ti fa trovare un giocatore chiave spendendo un’inezia.
Jones dovrebbe essere in grado di contribuire fin da subito, e dai vari scout report si tratta di un vero e proprio allenatore aggiunto in campo, dal momento che ad Alabama si incaricava di decidere tutti gli assegnamenti in linea oltre ad essere un aiuto affidabile nell’analisi delle difese avversarie durante la partita.
Al di fuori del football è comunque unapersona eccezionale. Subito dopo il tornado che danneggiò seriamente Tuscaloosa nel 2011 spese giornate intere girando per la città aiutando chiunque fosse in difficoltà. Ha fatto parte di missioni umanitarie in Nicaragua ed è persino un talento naturale nel suonare il violino, strumento che ha imparato a suonare a tre anni.