#75 – David “The Deacon” JONES


David “Deacon” Jones

Defensive End (1961-1971)

“My name is Deacon Jones, and i’ve come to preach the gospel of winning football to the good people of Los Angeles. Yes, my friends, the Deacon is here to assume his rightful place in the National Football League, come to L.A. with lightning in his stride and thunder in his moves, to teach the ignorant the ways of gridiron, to bring certainty to those uncertain how the game should be played, and above all – to serve justice to the enemies of the Los Angeles Rams”.
“Deacon” JonesEra il 1961, e queste parole vennero pronunciate alla conferenza stampa di presentazione dei Los Angeles Rams da una sconosciuto, scelto al 14esimo giro del draft, proveniente da un piccolo college riservato ai giocatori di colore: Mississippi Vocational. Nessuno poteva immaginare che lo sbruffone, l’invasato che aveva pronunciato quelle parole sarebbe poi diventato il più grande defensive lineman di tutti i tempi, l’inventore del termine “sack” ed il suo più perfetto esecutore. Prima dell’avvento di Deacon Jones, i defensive lineman erano giocatori dalla grossa mole che dovevano tenere occupati gli uomini della linea offensiva per permettere ai linebackers di fermare il gioco di corsa. Jones reinventò totalmente questo ruolo e lo rese predominante. La sua potenza, la sua forza e la sua velocità lo facevano un giocatore dall’impatto devastante, tanto che in pochi anni tutti i maggiori coach della NFL, da Lombardi a Landry, furono obbligati a cambiare il gameplan quando affrontavano i Rams, per aggiustare il proprio attacco per minimizzare il “fattore Jones”.
Sebbene le statistiche ufficiali sui sacks individuali siano conteggiate solo a partire dal 1982, Deacon Jones è stato a lungo il giocatore con più sacks in carriera (173.5 in 191 partite disputate), solo recentemente sorpassato da Reggie White. Il suo record di 26 sack in una stagione (che, tra l’altro, contava solo 14 partite), è tuttora imbattuto, sebbene i libri dei record non lo ritengano un record ufficiale.
Molti uomini di linea offensiva ancora oggi ricordano con terrore il suo famoso “headslap”, un colpo a mano aperta proprio dove il casco ha l’apertura per l’orecchio, che li lasciava storditi a cercare di ricordare quale fosse la targa del camion che li aveva investiti, e molti quarterbacks si ricordano ancora le yards corse alla disperata con il fiato di Jones sul collo.
Deacon Jones formò con Merlin Olsen, Rosey Grier e Lamar Lundy un temibile front-four denominato “The Fearsome Foursome”, capace di portare una squadra come i Los Angeles Rams a contendere il titolo nientemeno che ai mitici Packers di Vince Lombardi.
Oltre alla sua naturale potenza in campo, Jones fu (ed è tuttora) un grande personaggio fuori dal campo. Strenuo difensore dei diritti degli uomini di colore, politicamente impegnato con Bob Kennedy (fu tra le sue guardie del corpo nella campagna elettorale che costò la vita al senatore), fu anche uno dei promotori del primo sciopero dei giocatori NFL nel 1967. Questa sua attitudine ad emergere in qualsiasi attività decidesse di intraprendere non gli portò solo fama, gloria e successo.
Quando, a Natale del 1968, il proprietario dei Rams Dan Reeves licenziò a sorpresa il coach George Allen, Deacon Jones capeggiò la rivolta dei giocatori, che minacciarono di smettere di giocare se non fosse stato reintegrato Allen come capo allenatore. Alla fine la linea dura vinse, ma nel giro di tre anni tuti i giocatori protagonisti della rivolta vennero ceduti, non ultimo Deacon Jones.
La fulgida carriera di Jones si svolse quasi per intero nei Los Angeles Rams, dove imperversò dal 1961 al 1971, battendo ogni record per un defensive lineman: 100 tackles in una stagione (1967), 26 sacks in una stagione (1967), 7 stagioni consecutive con più di 10 sacks (1964-1970) di cui tre con più di 20. Fu convocato per dieci volte al Pro Bowl e fu nominato MVP difensivo della NFL nel 67 e nel 68.
Trasferito ai San Diego Chargers nel 1972, Jones si fermò in California solo due stagioni, per poi finire la carriera nei Washington Redskins. Ritiratosi nel 1975, Jones venne inserito nella Pro Football Hall of Fame nel 1980, completando così la serie di Hall of Fames che o vedono membro: South Carolina, Florida, South Carolina State College. L’NFL lo ha anche inserito nel “Dream Team” del 75^ anniversario.

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