Inizia a delinearsi il nuovo coaching staff dopo le epurazioni di Fisher di fine stagione. Il primo volto nuovo che arriva a Los Angeles è quello di Mike Groh, proveniente dai Chicago Bears ed ingaggiato per rimpiazzare Ray Sherman come allenatore dei ricevitori.
Groh è un giovane di belle speranze che, dopo una breve carriera da giocatore in NFL come QB di riserva a Baltimore ed in NFLE con i Rhein Fire, è divenuto immediatamente un assistant coach sotto le ali del padre, Al Groh, ex coach di Virginia, dove Mike ha giocato i suoi anni di College.
Dopo essersi fatto le ossa per una decina d'anni a Virginia ed Alabama (dove aveva sostituito quel Frank Cignetti che i Rams avevano chiamato a St.Louis), Groh è approdato ai CHicago Bears nel 2013, e nelle ultime tre stagioni ha portato un fenomeno come Alshon Jeffery a guadagnare oltre mille yard ogni anno.
Groh è un giovane di belle speranze che, dopo una breve carriera da giocatore in NFL come QB di riserva a Baltimore ed in NFLE con i Rhein Fire, è divenuto immediatamente un assistant coach sotto le ali del padre, Al Groh, ex coach di Virginia, dove Mike ha giocato i suoi anni di College.
Dopo essersi fatto le ossa per una decina d'anni a Virginia ed Alabama (dove aveva sostituito quel Frank Cignetti che i Rams avevano chiamato a St.Louis), Groh è approdato ai CHicago Bears nel 2013, e nelle ultime tre stagioni ha portato un fenomeno come Alshon Jeffery a guadagnare oltre mille yard ogni anno.
Se da una parte possiamo rallegrarci per l'idea di affidarsi ad un coach giovane che può portare una ventata di novità nell'attacco dei Rams, la notizia dell'ingaggio di Groh è una implicita conferma che nel 2016 il posto di Offensive Coordinator sarà occupato da Rob Boras. Vero è che le ultime partite dell'attacco dei Rams con Boras al timone hanno sorpreso positivamente, ma sinceramente speravamo in qualcosa di meglio della solita "promozione interna" che in questi anni non ha praticamente mai portato i risultati sperati.
Nel mentre continua la telenovela Los Angeles. Stan Kroenke è al lavoro per definire l'accordo con Dean Spanos per ospitare e/o dividere l'impianto di Inglewood con i Chargers. Nessuna delle due parti è contenta di questa trattativa. Kroenke ovviamente puntava ad essere il solo proprietario dell'impianto di Inglewood e di poterlo usare a proprio piacimento, mentre Spanos aveva il suo bel progetto a Carson ed ora di trasformarsi da Padrone a ospite (e pure poco gradito) non ha proprio tutta questa voglia.
Inoltre entrambi speravano di poter avere il mercato di Los Angeles tutto per loro (Spanos un po' meno, dal momento che aveva comunque accettato una partnership con i Raiders.
Inoltre entrambi speravano di poter avere il mercato di Los Angeles tutto per loro (Spanos un po' meno, dal momento che aveva comunque accettato una partnership con i Raiders.
Sebbene le due franchigie si siano accordate per non rilasciare dichiarazioni sul negoziato, alcune notizie trapelano ugualmente. Veniamo così a sapere che Kroenke sta ponendo delle condizioni piuttosto esose e stringenti non tanto perchè voglia ottenere davvero ciò che chiede, quanto per far desistere i Chargers e Spanos e restare solo soletto a Los Angeles.
Dall'altra parte, visti i tempi sempre più stretti, Spanos sembra intenzionato a restare a San Diego almeno ancora un anno, per poter da una parte condurre le trattative con Kroenke ed i Rams copn più tranquillità e minor pressione, e dall'altra pensare bene alle possibilità di far pace con la municipalità di San Diego ed usare i 100 milioni della NFL, unitamente ai 550 eventualmente risparmiati dal mancato spostamento della franchigia, per mettere in piedi un progetto serio per un nuovo stadio a San Diego.