La vigilia della terza partita di preseason a Denver è stata caratterizzata dall'annuncio del rinnovo del contratto per Tavon Austin. I numeri che Austin è riuscito a portare a casa sono piuttosto sbalorditivi. Come titola ESPN: Tavon incassa soldi da ricevitore numeri 1 senza avere i numeri dei ricevitori numero 1.
Le cifre che girano parlano di quattro anni per 42 milioni di dollari, il che lo rendono il 12esimo ricevitore più pagato nella NFL. Peccato che le sue prestazioni siano inferiori a quelle di ben più di 12 ricevitori, e che non sia nemmeno il ricevitrore numero uno nella depth chart dei Rams.
Le cifre che girano parlano di quattro anni per 42 milioni di dollari, il che lo rendono il 12esimo ricevitore più pagato nella NFL. Peccato che le sue prestazioni siano inferiori a quelle di ben più di 12 ricevitori, e che non sia nemmeno il ricevitrore numero uno nella depth chart dei Rams.
E' altrettanto vero, però, che sarebbe ingeneroso, oltre che sbagliato, confrontare Austin con il ricevitore tipo della NFL, in quanto le sue caratteristiche sono completamente diverse.
Austin è quasi più pericoloso come runner nelle reverse ed end around che non come ricevitore tradizionale, ed in questo tipo di azioni ha davvero pochi rivali nella lega. Senza contare, poi, che come punt returner è un pericolo costante per gli avversari, che devono modificare costantemente i loro schemi di punting per cercare di evitare di regalargli un ritorno agevole che si trasforma, quasi sempre, in un lungo guadagno quando non in una segnatura.
La cifra stanziata da Snead e Fisher sembrerebbe inizialmente eccessiva, ma tutto sommato è adeguata alla pericolosità complessiva di Austin per le difese avversarie.
La preseason di Austin è stata piuttosto in sordina, fino ad ora: nessun ritorno e nessuna corsa, tanto che a volte ci si è chiesti se Tavon fosse in campo.
Crediamo che sia una strategia precisa, esattamente come quella di evitare a Gurley qualsiasi pericolo, e che vedremo Austin deliziarci con la sua agilità e velocità esplosive già dalla prima di campionato contro San Francisco.