L’ora di Bradford

Giornata decisiva per il draft dei Rams, e non solo, quella di oggi. Tra poche ore, infatti, il quarterback di Oklahoma Sam Bradford terrà il suo “Pro Day”, una sessione atletica alla quale sono invitati gli scout delle franchigie NFL, durante la quale Bradford si produrrà in una serie di test atletici e, soprattutto, lancerà un discreto numero di palloni cosicchè tutti si possano rendere conto del suo stato di forma dopo gli infortuni e l’operazione alla spalla che hanno finora lasciato un grosso asterisco a fianco del suo nome su tutti i draft board della lega.
Bradford terrà poi una sessione privata solo per i Rams il prossimo 19 Aprile, e dopo queste due sedute, la franchigia con la scelta numero uno al draft del prossimo aprile potrà finalmente prendere una direzione precisa nella propria strategia.
Fino a qualche settimana fa era abbastanza chiaro a tutti che i Rams avrebbero draftato Suh o McCoy, definiti due Defensive Tackle che si vedono solo una volta ogni trent’anni, e che avrebbe rimandato la scelta del franchise quarterback ai giri successivi del draft, se non addirittura all’anno prossimo. Alcuni movimenti di mercato, però, hanno fatto pensare ad un deciso cambio di rotta, ed ora tutto fa pensare che, se questi due try out daranno indicazioni positive, i Rams inizieranno la propria ricostruzione dal Quarterback, e che proprio Bradford sarà il prescelto.
Dopo aver indicato in Suh, McCoy, Bradford e Clausen i quattro nomi su cui puntare per la prima scelta, da Rams Park hanno fatto informalmente trapelare che nei due ruoli Bradford ha un netto vantaggio su Clausen, e McCoy un risicato vantaggio su Suh. La scelta di puntare su un backup QB come A.J.Feeley, unita al silenzio assoluto sul futuro di Marc Bulger all’ultimo anno di contratto, ha però fatto pensare ai più che si stia preparando il terreno per Bradford, e che solo delle preoccupazioni sul suo stato di salute potranno convincere il board a cambiare strategia e prendere un difensore.
Per soffiare un po’ sul fuoco sono arrivate la scorsa settimana le dichiarazioni dell’agente di Suh, che ha dichiarato che il suo protetto è ancora in cima ai pensieri dei Rams (ma intanto va a parlare anche con Detroit e Tampa, per non rischiare), e soprattutto le indiscrezioni su una trade tra Rams ed Eagles per Donovan McNabb.
Si è trattato solo di una mossa di Philadelphia per creare un po’ di mercato attorno al suo QB, anche perchè il prezzo pagato (La seconda scelta 33esima assoluta più O.J.Atogwe) sarebbe stato decisamente troppo alto per un quarterback di esperienza (eufemismo) come McNabb.
Opinione personale è che l’eventuale scelta di Bradford sia un rischio troppo grosso per una franchigia come i Rams, perchè se non si rivelerà il franchise quarterback che molti prevedono, il contraccolpo sarà pesante e duraturo, bloccando di fatto ogni possibile ricostruzione per i prossimi 4-5 anni. E se anche si rivelerà una punta di diamante, ricordiamoci che si troverà inserito in un attacco con un parco ricevitori da squadra di College di terza divisione ed una linea tutt’altro che solida, anche se in costante miglioramento.
Molti fanno l’esempio dei Jets o dei Falcons, che hanno innestato dei quarterback rookie ed hanno decisamente migliorato la squadra rispetto alla stagione precedente, pur essendo Sanchez e Ryan due quarterback sulla carta inferiori a Bradford. Nessuno ricorda, però, che nè i Jets nè i Falcons erano così disastrati come i Rams e, soprattutto, nessuno cita il caso Lions / Matthew Stafford, cioè un “quarterback del futuro” inserito in una squadra scarsa. Risultato: 2 vittorie e 14 sconfitte. Speriamo, nel caso, di non emularli.

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