Le scelte dei Rams

Dopo ogni draft è tradizione dare un voto alle scelte di ogni squadra. E’ una pratica che non abbiamo mai amato, perchè siamo convinti che la bontà di un draft la si vede solo nel tempo. E’ un po’ come il calcio: ad Agosto tutti vincono lo scudetto e tutti si salvano, ma alla fine una sola squadra vince, e tre vanno in serie B. Ci limiteremo, quindi, ad un breve commento per ognuna delle scelte, partendo dal presupposto che, come oramai sa chi legge queste righe da un po’, il nostro draft ideale prevedeva la scelta di Ndamukong Suh al primo giro.

Sam Bradford, QB, Oklahoma
Avendo rilasciato Bluger poche settimane prima del draft, era ormai chiaro che la scelta sarebbe caduta su Bradford a scapito di Suh o McCoy. Con il senno di poi si potrebbe rilevare che sarebbe stato possibile prendere Suhal primo giro e McCoy (il QB di Texas) al secondo, ma pur essendo rimasti ben impressionati da McCoy, Spagnuolo e Devaney hanno chiaramente fatto capire che non avrebbero passato su Bradford per nulla al mondo.
Molte sono le aspettative su questo quarterback, presentato come il miglior prospetto dai tempi di Troy Aikman, di cui vestirà anche il numero 8, ma penso che i tifosi dei Rams dovranno avere molta pazienza, perchè intorno a lui molto deve essere ancora costruito. Ci ritroveremo qui fra tre anni e vedremo come giudicare questa scelta. Tutto quello che verrà prima di allora sarà tanto di guadagnato.

Rodger Saffold, OT, Indiana
Una scelta praticamente obbligata,dopo aver preso Bradford. Prima necessità, proteggere l’investimento, ed in questo senso la scelta di Saffold non sorprende, in quanto l’offensive tackle da Indiana era chiaramente il miglior prospetto nel suo ruolo disponibileal secondo giro. La maggiorparte degli scout pronostica per lui un futuri come guardia, non considerandolo un buon prospetto come tackle, ma anche in questo caso Spagnuolo e Devaney sono stati chiarissimi: la scelta di Saffold fa ufficialmente iniziare il conto alla rovescia per lafine dellp’avventura di Alex “Offside” Barron ai Rams. Saffold e Jason Smith dovrebbero formare la coppia su cui si fonderà la linea del futuro.

Jerome Murphy, CB, South Florida
Una scelta che lascia perplessi. Va bene il fisico, va bene la buona predisposizione alla difesa sulle corse, sicuramente due caratteristiche che al momento mancano alla secondaria dei Rams, ma al terzo giro ci si aspettava che la scelta cadesse su giocatori in grado di soddisfare necessità più impellenti, come TE, WR o DE. Probabilmente i Rams hanno voluto seguire lalinea di scelta del miglior giocatore disponibile indipendentemente dal ruolo.

Mardy Gilyard, WR, Cincinnati
Al quarto giro arriva finalmente il WR che si aspettava,ma la sensazione è che spendendo la terza per un nickel back di cui non c’era un grandissimo bisogno, la schiera dei ricevitori disponibili si sia assottigliata un po’ troppo. Gilyard inizieràa farsi le ossa come ritornatore, avendo un discreto passato nel ruolo, e poi cercherà di mettere in luce le prprie migliori qualità, che non sono nè la velocità nè le mani particolarmente buone, ma la capacità di guadagnare yards dopo la ricezione, caratteristica in cui si è dimostrato eccelso nei suoi anni a Cincinnati.

Michael Hoomanawanui, TE, Illinois
Con Dickerson e McCoy ancora disponibili (ma quanti McCoy c’erano al draft?!?!?), sorprende la scelta di Uh-oh (nuovo nickname coniato dai tifosi dei Rams per facilitare la pronuncia di Hoomanawanui), un TE principalmente bloccatore, cioè non propriamente quello di cui avevano bisogno i Rams, a cui manca moltissimo un tight end che possa sfruttare appieno le tracce della west coast.

Hall Davis, DE, Louisiana-Lafayette
Alla fine arriva anche il defensive end,anche se su Davis ci sarà moltissimo da lavorare, dal momento che è un Defensive end che era appena passato dalla 4-3 alla 3-4 e dovrà tornare indietro. Molto bravo nella rush esterna, quasi nullo su quella interna. Vedremo cosa ne uscirà dalla cura a cui lo sottoporranno i coach difensivi.

Fendi Onobun, TE, Houston
Se la scelta di Hoomanawanui sembrava sospetta, quella di Onobun è davvero incomprensibile, al di làdel fatto che sicuramente lo staff dei Rams ha informazioni di cui noi non siamo in possesso. A giudicare dai numeri, i Rams hanno scelto un buon giocatore di… basket, che ha giocato a football un solo anno ed ha effettuato due (leggasi DUE) ricezioni in carriera al College. Sono davvero curioso di sapere cosa succederàcon lui al camp.

Eugene Sims, DE, West Texas A&M
Se Davis era un giocatore su cui lavorare, Sims è un prospetto bello e buono. Al sesto giro ci stanno queste scelte, anche perchè i buoni giocatori o vengono scelti prima, oppure non lo sono ancora, e si nascondono in insospettabili atleti dal passato poco significativo, proprio come Sims. Da giusicare nel tempo.

Marquis Johnson, CB, Alabama
La scelta di Johnson, terzo cornerback ad Alabama, potrebbe sembrare ardita, ma solitamente dai programmi di Nick Saban escono sempre degli ottimi defensive backs. Marquis potrebbe essere una perla nascosta, e le aspettative su di lui sono molto alte (ovviamente in relazione al fatto che è stato scelto al settimo giro:nessuno si aspetta il nuovo Deion Sanders).

George Selvie, DE, South Florida
Trovare Selvie disponibile al settimo round non deve esser sembrato vero ai Rams, che lo hanno subito fatto loro. Questo è il giocatore che gli attacchi avversari hanno costantemente raddoppiato la scorsa stagione, permettendo cosìa suo compagno di squadra Jason Pierre-Paul di fare una super stagione che gli è valsa la chiamata al primo giro. Selvie è leggermente sottopeso per giocare in NFL, ma con un po’ di palestra e senza il raddoppio costante degli avversari, chissà che non si riveli una scelta azzeccata.

Josh Hull, LB, Penn State
Il penultimo giocatore del draft è un LB di carattere, molto consistente, ma molto molto grezzo. I Rams hanno investito su un ragazzo la cui dedizione è la migliore qualità, e che ricorda moltissimo la scelta di David Vobora, Mr.Irrelevant 2009. Visti i risultati ottenuti da Vobora, Hull può ben sperare di ritagliarsi uno spazion in squadra.

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