Finalmente arriva la prima vittoria

Dopo aver perso due partite contro avversarie decisamente alla portata, i Rams tiorano fuori una prestazione sopra lo standard andando a vincere la partita sulla carta più difficile delle tre fin qui disputate. Il 30-16 con cui St.Louis si è sbarazzata dei Redskins è ricco di significati tecnici, ma anche psicologici, e possiamo anche arrivare a dire che lo scarto avrebbe anche potuto essere maggiore, se solo non si fosse infortunato Steven Jackson, anche se Kenneth Darby l’ha sostituito egregiamente.
Nonostante tutto i Rams hanno ancora una volta commesso diversi errori, tra cui il solito drive in cui si dimenticano completamente del gioco di corsa avversario, ed hanno avuto una certa difficoltà a capitalizzare al meglo dagli errori avversari, ma a differenza delle due precedenti partite, Bradford e compagni hanno saputo superare brillantemente i momenti di difficoltà reagendo da squadra vera e mettendo i Redskins all’angolo più volte.
L’avvio al fulmicotone, con i Rams avanti 14-0 dopo meno di 7 minuti di partita, era già stato un segnale positivo, ma il blackout del secondo quarto, culminato nell’incredibile uno-due dei Redskins che accorciavano sul 14-10 grazie ad un marchiano errore di Giliard su ritorno di kickoff, e condito dal field goal bloccato a Brown , aveva fatto prematuramente dire ai più “ecco i soliti Rams di sempre”.
E invece, orfani di Steven Jackson infortunatosi alla coscia a pochi minuti dall’intervallo, e privi di Atogwe, anch’egli fuori combattimento, i Rams reagivano al vantaggio dei Redskins piazzando altri 16 punti senza subirne alcuno, ma soprattutto dominando una partita sia in attacco che in difesa, come non li si vedeva fare da tempo immemore.
Uno splendido Bradford, aiutato dalle chiamate finalmente ben congegnate di Shurmur e dalla sua incredibile capacità di leggere difese e situazioni, ha portato avanti l’attacco con quello che gli americani definiscono “a tremendous poise”, cioè una determinazione non comune, che alla fine è risultata decisiva. Il ragazzo ha effettuato lanci precisi, ha buttato via palloni quando era il momento di farlo, ha subito un intercetto più per una errata comunicazione tra ricevitore e quarterback che per un errore di lancio, ha convertito una serie di terzi down cruciali, il tutto con l’indole di un veterano scafato, e un commentatore distratto avrebbe potuto facilmente confondere chi, tra Bradford e McNabb, aveva 144 partite da titolare alle spalle e chi ne aveva due sole.
La sorpresa della giornata arriva da Kenneth Darby, che ha egregiamente sostituito l’infortunato Jackson segnando addirittura il suo primo touchdown in carriera e finendo con un’ottima media di yards per corsa. Darby non è il sostituto ideale di jackson nel caso il #39 dovesse star fuori per infortunio, ma ieri sera ha dimostrato di poter e saper correre come lui, se necessario.
Ottimo anche l’esoordio del tight end Fendi Onobun, autore di due ricezioni, che finora era stato inattivo soprattutto perchè il coaching staff non pensava avesse completatio la transizione da giocatore di basket a giocatore di football. Onobun ha invece smentito questa preoccupazione con una prestazione solida sia in ricezione che in fase di protezione, contribuendo alla stratosferica giornata della linea d’attacco, che non ha sbagliato praticamente nulla.
Solita prestazione sopra le righe per Chris Long, costantemente con il fiato sul collo di McNabb, e per James Laurinaitias, uomo ovunque della difesa in maglia blu.
Sentire l’esplosione di gioia dell’Ed Jones Dome è stata una bella sensazione, come lo è stato il sentire il continuo incitamento alla squadra e le ovazioni alle decisioni di chiedere il challenge o di giocarsi un quarto e pollici, segno che Spagnuolo gode di buona credibilità e sostegno nonostante sia solo alla seconda vittoria da quando è a St.Louis.
La prossima settimana faranno visita al Dome i lanciatissimi Seahawks, capaci di battere i Chargers con due ritorni di kickoff in touchdown. Hasselbeck ha agevolmente scherzato la difesa dei Rams negli ultimi tre o quattro anni, ma questa volta troverà una squadra diversa e preparata. Appuntamento tra sette giorni all’Ed Jones Dome!!!

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