Si migliora, ma si perde lo stesso.

L'invincibile armata gialloverde (per l'occasione vestita con la divisa del 1929: maglia blu e pantaloni marroni) guadagna la dodicesima vittoria consecutiva e resta la sola squadra imbattuta nella National Football League grazie al 24-3 con cui liquida gli ultimi della classe provenienti da St.Louis.
Paradossalmente i Rams hanno giocato la miglior partita dell'anno, sovrastando i Packers nelle statistiche in quasi tutte le categorie tranne quella fondamentale: i punti segnati. Complice anche una prestazione al risparmio da parte di Green Bay, che ha premuto sull'acceleratore solamente nel secondo quarto limitandosi poi a gestire la partita, i Rams hanno mostrato evidenti segni di miglioramento rispetto alle ultime partite, anche se a determinare il risultato finale sono stati i due difetti principali: troppe penalità e scarsa capacità di finalizzare il gioco.

Pur avendo preso la sua sana razione di botte anche questa settimana (preoccupa una distorsione alla caviglia, ma i primi esami non hanno allarmato più di tanto i medici) Bradford ha avuto mediamente più tempo per lanciare grazie alla pass protection che è stata un gradino sopra il disastro di washington di due settimane fa. Anche sulle corse Jackson e Williams hanno trovato dei buoni blocchi, ed il numero 39 è arrivato quasi a quota 100 senza grossi sforzi.
Panchinato nemmeno troppo a sorpresa Sims-Walker, il gioco di passaggio è stato tutto sulle spalle di Gibson e del trio di rookies Pettis, Salas e Kendricks, che stavolta hanno fatto la loro parte guadagnando oltre i due terzi delle 321 yards lanciate da Bradford. Se si esclude un drop nemmeno poi troppo clamoroso da parte di Kendricks su un quarto tentativo cruciale, il gioco di passaggio ha funzionato benissimo fino alla red zone, dove due marchiani errori di Bradford hanno tolto altrettanti touchdown sicuri.
Prima ha calcolato male la traiettoria della fade verso Alexander lanciando in bocca al difensore che ha agevolmente intercettato la palla, poi ha totalmente ignorato un Greg Salas completamento libero in end zone preferendo lanciare verso Gibson raddoppiato.
Tutto sommato, vista anche la grandissima difficoltà di contenere Matthews, l'attacco non se l'e' cavata malissimo, eccetto che per la finalizzazione dei drive, come si diceva qualche riga più su.
Anche la difesa dei Rams, se escludiamo l'incubo del secondo quarto di gioco, ha disputato un'ottima partita, fermando spesso i runner avversari dietro la linea e giocando una buona copertura sui ricevitori, seppur forse troppo conservativa.
Spagnuolo ha infatti scelto di mettere poca pressione su Rodgers, conscio del fatto che la linea d'attacco dei Packers è, in questo momento, talmente superiore da poter gestire la pass rush dei Rams senza eccessive preoccupazioni, preferendo concentrarsi sulla copertura aerea, giocando una versione della classica cover 2 con il backfield molto profondo, in maniera da cercare di limitare i danni non impedendo la ricezione e, allo stesso tempo, cercando di minimizzare le yards guadagnate dopo la ricezione stessa.
Tutto bene, quindi? Si, a parte il secondo quarto, come detto.
In quei quindici minuti Aaron Rodgers ed i Packers hanno dato spettacolo, grazie anche alle topiche della difesa ospite. Ad aprire le danze è stato Nelson, che ha bruciato Justin King (e chi altri, se no?) ed ha approfittato dello scivolone dell'accorrente Stewart per segnare il touchdown del 10-0 con una ricezione da 35 yards.
La seconda segnatura è stata invece ad opera di Nelson. Al Harris si è bevuto la pump fake di Rodgers e Nelson si è infilato giusto giusto nel varco lasciato libero, involandosi per 93 yards.
Infine, quasi allo scadere, Rodgers ha fatto un'altra magia delle sue, fintando lo scramble per attirare King e Dahl, che stavano ottimamente raddoppiando Driver in end zone. Entrambi i DB hanno bevuto la finta, e non appena fatto un passo verso la linea di scrimmage, sono stati bruciati dal passaggino corto per Driver che era oramai solo soletto in end zone.
Per tutto il resto della partita i Packers hanno dato l'impressione di non sforzarsi più di tanto, giocando al risparmio e controllando la situazione, anche se la difesa dei Rams la sua parte l'ha fatta comunque.
Con un record di 6-0 nulla sembra poter fermare la corsa dei Packers, soprattutto con un Rodgers in queste condizioni che riesce a trasformare in cose semplici anche le situazioni più complicate.
I Rams sono invece quasi alla fine della via crucis. Ancora Dallas e New Orleans e poi, finalmente, si potrà respirare un po' affrontando avversari un po' più alla portata.
Nel frattempo fremono le trattative per Brandon Lloyd, il ricevitore che i Broncos hanno messo sul mercato e sul quale stanno puntando in molti. I Rams sono favoriti un po' perchè Lloyd e McDaniels si stimano a vicenda, e un po' perchè i Rams possono permettersi di offrire a Denver una quarta scelta al draft 2012, mentre sia New England che San Francisco sembra abbiano offerto solo una settima.
Per i Rams il rischio sarebbe minimo: dieci partite quest'anno ed una potenziale scelta al quinto giro come compensazione se non rifirmassero Lloyd per il prossimo anno: si può fare…

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