Draft 2013 – Pick #1: WR Tavon Austin (WVU)

Come ampiamente preventivato i Rams scalano le posizioni del draft salendo fino alla numero otto per anticipare i New York Jets su quella che è risultata essere la prima opzione in assoluto nel draft board di Snead e Fisher. Con un accordo con i Buffalo Bills, a cui vanno la scelta numero 16 più le scelte dei Rams nel secondo, terzo e settimo giro, i Rams ottengono in cambio l’ottava scelta al primo giro e la scelta dei Bills al tero giro, il tutto per poter selezionare il Wide Receiver Tavon Austin da West Virginia.

Un nome su cui sono è stato detto di tutto, uno dei migliori, se non il miglior, ricevitore disponibile, abile a giocare nello slot per costituire una minaccia veloce e profonda per le difese avversarie ma, allo stesso tempo, capace di correre delle end around che lo hanno visto spesso protagonista di ragguardevoli guadagni su terra nella sua carriera a West Virginia.

Da non trascurare, poi, le sue notevli doti di ritornatore, che potrebbero dare ai Rams quel qualcosa in più negli special team che negli ultimi anni è sempre mancato.

Sostituto perfetto di Amendola come posizione ed impiego, ha a suo vantaggio rispetto al go-to guy dei Rams accasatosi ai patriots una maggiore velocita ed esplosività, mantenendo però le caratteristiche di ricevitore dalle ottime mani.

Sicuramente è una scelta che va nella direzione scelta da Fisher di fornire a Sam Bradford le armi che finora non ha avuto per poter finalmente fare quel salto di qualità che per molti motivi non c’è ancora stato. Sicuramente un alibi in meno per eventuali fallimenti del Golden Boy con il numero 8, ma anche uno sprone a dimostrare il proprio valore quando si hanno intorno gli uomini giusti a supportarlo.

Le prime critiche sono arrivate puntuali sull’eccessivo prezzo pagato per questo giocatore, ma siamo convinti che troppe volte i front office che si sono succeduti nella war romm dei Rams sono stati troppo timidi nelle strategie nel giorno del draft, ed un approccio così aggressivo per ottenere il proprio obiettivo numero uno non può che confermare le ottime impressioni già avute in sede di draft 2012: questi due sanno dannatamente bene cosa stanno facendo.

I commenti sono chiusi.