Domenica i Rams giocano il SuperBowl.
È strano ai primi di ottobre.
Ma è così. Credetemi.
Ognuno ha il suo SuperBowl, a noi è toccato questo.
Dopo i Vikings e la peggiore partita dell’era Fisher; dopo la rocambolesca vittoria a Tampa Bay, che ci ha lasciato una notte di mal di testa; dopo il suicidio con i Cowboys, dove l’attacco è rinato e Austin Davis si è cucito sulla maglia i galloni da titolare; e dopo il bye, foriero di novità e della caccia al tesoro della difesa dell’anno scorso (Defend your turf…).
Ma perché dopo solo quattro giornate già giochiamo il SuperBowl?
Perché, della nostra stagione, questa sarà la partita più importante: la partita del passaggio, della svolta. Della Pasqua di Risurrezione.
Giochiamo, ormai è assodato, nella Division più difficile di tutta la NFL. Giochiamo con le due squadre che l’anno scorso si sono giocate il Championship, e non è detto non lo rigiochino quest’anno. Giochiamo con Arizona che è ancora imbattuta e rischia di diventare la sorpresa della stagione.
In questa nicchia ecologica pensare… positivo, dopo una sconfitta contro gli Eagles che abbiamo visto domenica a San Francisco sarà impossibile. Senza ulteriori appelli. Se si perde comincia il gioco della prima scelta, a proposito cosa ne dite di Markus Mariota di Oregon?
Se invece si vince, si va due due, ci sarà un’altra domenica, e un’altra…
Fisher intanto ha scelto.
Il gioco del fu ‘Best show on the turf’ ha un altro capitolo.
Prima, fuori Green dentro Warner… adesso, fuori Bredford, fuori Hill e dentro Austin.
Chissà?
In Austin we trust…
Ma è ancora presto per addormentarsi con la maglia numero 9 sotto le palpebre, almeno questa volta un progetto c’è. È giovane, sta trovando il coraggio, deve solo migliorare; e l’offensive coordinator ha il compito di provare a farlo crescere.
Idee se ne sono viste.
Phialdelphia non sarà quella che abbiamo visto a San Francisco, non può, sarebbe troppo facile. Una linea d’attacco riusciranno a schierarla… Foley qualcosa inventerà… ma l’appuntamento è ghiotto.
Buon SuperBowl a tutti.