I Rams interrompono la loro striscia di quattro sconfitte consecutive andando a vincere al MetLife Stadium contro i New York Jets, che collezionano la loro settima sconfitta stagionale e sono ora attesi dalla settimana di pausa durante la quale dovranno cercare di rimettersi in sesto.
Non è stata una partita entusiasmante, come non lo sono state le ultime uscite dei Rams e dei Jets in generale, due squadre che non hanno nello spettacolo offensivo il loro punto di forza. Le difese hanno nuovamente rubato la scena a due attacchi che, in ogni caso, non hanno fatto chissà che cosa per cercare di avere un impatto positivo nella partita. Prova ne sia che alla fine è stato segnato un solo touchdown, per di più grazie ad un trick play molto ben eseguito dai Jets, e non tutto il merito è da ascrivere alle pur arcigne difese delle due squadre.
Per i Rams si tratta di una situazione già vissuta in questa stagione: la difesa tiene il risultato mentre l’attacco fa una fatica enorme a mettere punti sul tabellone, tanto che nelle ultime tre partite ha messo a segno solamente due touchdown.
I Jets, invece, si trovavano in una situazione di incertezza con il quarterback titolare Fitzpatrick (una vecchia conoscenza dei Rams, tra l’altro) in bilico fino all’ultimo per una distorsione al ginocchio rimediata domenica scorsa contro i Dolphins, ed alla fine Bowles optava per far giocare il suo backup Bryce Petty.
L’inizio di partita, tuttavia, non lasciava affatto presagire le quasi tre ore di noia assoluta che sarebbero seguite al primo spumeggiante drive degli ospiti. Keenum partiva alla grande distribuendo palloni per aria in maniera precisa e convincente, e grazie anche ad una stupenda azione di Bennie Cunningham, che sembrava mettere a segno un touchdown con una corsa da 25 yard salvo mettere la punte del piede fuori dalla linea laterale sulla una yard una frazione di secondo prima di rompere il piano della goal line con la palla. La mancata segnatura era come lo scoccare della mezzanotte per Cenerentola, ed i Rams smettevano di essere un attacco divertente, diversificato e produttivo per tornare ad essere la squadra incapace di entrare in end zone con quattro tentativi a disposizione dalla una yard, accontentandosi così di un field goal di Zuerlein per rompere l’equilibrio della partita.
Dopo un punt per parte (quello dei Rams obbligava i Jets a partire dalla propria una yard), Petty sembrava poter scombinare le carte quando trovava in profondità Anderson con una bomba da 52 yard, a cui si aggiungeva una corsa da 28 yard di Matt Forte che prendeva in controtempo la difesa californiana. Con la palla sulle quattro yard i Jets si esibivano in uno dei trick play più conosciuti ma anche più efficaci quando ben eseguiti come in questa occasione: lo “Hook and Ladder”.
Petrty lanciava un apparente screen per Brandon Marshall che, a sua volta, eseguiva un perfetto pitch per l’accorrente Powel, il quale metteva a segno quello che sarebbe risultato l’unico touchdown della partita, a coronamento di un drive da 99 yard.
La segnatura, anziché rivitalizzare l’incontro aveva l’effetto di narcotizzare le due squadre, che si scambiavano punt e three and out come se fossero regali di Natale fino ad arrivare alla fine del terzo quarto di gioco, quando Zuerlein rientrava in gioco piazzando tra i pali il secondo field goal della giornata per pareggiare i conti.
Mancava ancora tutto un quarto al termine della partita, ma l’impressione generale era che il punteggio difficilmente si sarebbe sbloccato in maniera definitiva dal 6-6 e, tra uno sbadiglio e l’altro, ci si rassegnava all’ennesimo overtime di questa stagione, consci, però, che sarebbe solamente stato il prolungamento di una noia mortale.
L’unica cosa degna di nota era un punt di Johnny Hekker che viaggiava per ben 78 yard, quarta prestazione di sempre per i Rams, che aiutava i Rams a guadagnare un po’ di campo nella guerra di posizione ingaggiata tra i punter delle due formazioni. La risposta di Edwards era un punt di sole 35 yard, che faceva di colpo guadagnare la metà campo a Los Angeles. Keenum e Gurley, con il minimo sforzo, guadagnavano quanto necessario per permettere a Greg Zuerlein di mettere a segno il terzo field goal della giornata portando i Rams in vantaggio 9-6.
Era la segnatura decisiva, perché seppur con ancora quasi sette minuti a disposizione, i Jets non erano in grado nemmeno di avvicinarsi al range di field goal per permettere a Nick Folk di pareggiare la partita, ed i Rams si portavano a casa la vittoria, brutta ma pur sempre una vittoria, grazie alla gestione difensiva senza grossi patemi. A suggellare la vittoria e permettere a Keenum di entrare in victory formation con meno di due minuti da giocare, ci pensava Alec Ogletree intercettando un passaggio di Petty.
Con questo intercetto Ogletree metteva a tacere le polemiche settimanali seguite alle dichiarazioni di Fisher secondo cui la sconfitta contro i Panthers non era da imputare alla scarsezza del quarterback o dell’attacco in generale, ma al fatto che la difesa (che contro Carolina aveva disputato una signora partita) non si procurasse dei turnover per vincere le partite.
Detto fatto, ora Fisher dovrà cercare qualche altra scusa per difendere un attacco davvero indifendibile (e non perché impossibile da contrastare in campo come la parola potrebbe far sembrare…).
I Jets non sono mai stati in partita, nemmeno quando erano in vantaggio, palesando grossissimi problemi in attacco dove, per quanto le prestazioni di Fitzpatrick nelle ultime settimane non siano state proprio positive, l’esperimento Petty non sembra avre dato i risultati sperati. Eccettuato il bel lancio di inizio partita ed il trick play della segnatura, moltissimi sono stati gli errori del giovane quarterback da Baylor, che ha addirittura lanciato due incompleti perdendo la palla dopo aver deciso all’ultimo momento di non effettuare il lancio a movimento già iniziato.
Domenica prossima i Rams tornano al Coliseum per incontrare i Dolphins, che costituiranno sicuramente un test più probante dei Jets di ieri sera. Le voci di un impiego di Goff si fanno sempre più insistenti, ma se conosciamo bene Fisher, la vittoria di New York gli darà la sicurezza necessaria per schierare ancora Keenum per qualche settimana, nonostante il numero 17 in maglia bianca abbia fatto tutto fuorchè esaltare con la sua prestazione.
Non è stata una partita entusiasmante, come non lo sono state le ultime uscite dei Rams e dei Jets in generale, due squadre che non hanno nello spettacolo offensivo il loro punto di forza. Le difese hanno nuovamente rubato la scena a due attacchi che, in ogni caso, non hanno fatto chissà che cosa per cercare di avere un impatto positivo nella partita. Prova ne sia che alla fine è stato segnato un solo touchdown, per di più grazie ad un trick play molto ben eseguito dai Jets, e non tutto il merito è da ascrivere alle pur arcigne difese delle due squadre.
Per i Rams si tratta di una situazione già vissuta in questa stagione: la difesa tiene il risultato mentre l’attacco fa una fatica enorme a mettere punti sul tabellone, tanto che nelle ultime tre partite ha messo a segno solamente due touchdown.
I Jets, invece, si trovavano in una situazione di incertezza con il quarterback titolare Fitzpatrick (una vecchia conoscenza dei Rams, tra l’altro) in bilico fino all’ultimo per una distorsione al ginocchio rimediata domenica scorsa contro i Dolphins, ed alla fine Bowles optava per far giocare il suo backup Bryce Petty.
L’inizio di partita, tuttavia, non lasciava affatto presagire le quasi tre ore di noia assoluta che sarebbero seguite al primo spumeggiante drive degli ospiti. Keenum partiva alla grande distribuendo palloni per aria in maniera precisa e convincente, e grazie anche ad una stupenda azione di Bennie Cunningham, che sembrava mettere a segno un touchdown con una corsa da 25 yard salvo mettere la punte del piede fuori dalla linea laterale sulla una yard una frazione di secondo prima di rompere il piano della goal line con la palla. La mancata segnatura era come lo scoccare della mezzanotte per Cenerentola, ed i Rams smettevano di essere un attacco divertente, diversificato e produttivo per tornare ad essere la squadra incapace di entrare in end zone con quattro tentativi a disposizione dalla una yard, accontentandosi così di un field goal di Zuerlein per rompere l’equilibrio della partita.
Dopo un punt per parte (quello dei Rams obbligava i Jets a partire dalla propria una yard), Petty sembrava poter scombinare le carte quando trovava in profondità Anderson con una bomba da 52 yard, a cui si aggiungeva una corsa da 28 yard di Matt Forte che prendeva in controtempo la difesa californiana. Con la palla sulle quattro yard i Jets si esibivano in uno dei trick play più conosciuti ma anche più efficaci quando ben eseguiti come in questa occasione: lo “Hook and Ladder”.
Petrty lanciava un apparente screen per Brandon Marshall che, a sua volta, eseguiva un perfetto pitch per l’accorrente Powel, il quale metteva a segno quello che sarebbe risultato l’unico touchdown della partita, a coronamento di un drive da 99 yard.
La segnatura, anziché rivitalizzare l’incontro aveva l’effetto di narcotizzare le due squadre, che si scambiavano punt e three and out come se fossero regali di Natale fino ad arrivare alla fine del terzo quarto di gioco, quando Zuerlein rientrava in gioco piazzando tra i pali il secondo field goal della giornata per pareggiare i conti.
Mancava ancora tutto un quarto al termine della partita, ma l’impressione generale era che il punteggio difficilmente si sarebbe sbloccato in maniera definitiva dal 6-6 e, tra uno sbadiglio e l’altro, ci si rassegnava all’ennesimo overtime di questa stagione, consci, però, che sarebbe solamente stato il prolungamento di una noia mortale.
L’unica cosa degna di nota era un punt di Johnny Hekker che viaggiava per ben 78 yard, quarta prestazione di sempre per i Rams, che aiutava i Rams a guadagnare un po’ di campo nella guerra di posizione ingaggiata tra i punter delle due formazioni. La risposta di Edwards era un punt di sole 35 yard, che faceva di colpo guadagnare la metà campo a Los Angeles. Keenum e Gurley, con il minimo sforzo, guadagnavano quanto necessario per permettere a Greg Zuerlein di mettere a segno il terzo field goal della giornata portando i Rams in vantaggio 9-6.
Era la segnatura decisiva, perché seppur con ancora quasi sette minuti a disposizione, i Jets non erano in grado nemmeno di avvicinarsi al range di field goal per permettere a Nick Folk di pareggiare la partita, ed i Rams si portavano a casa la vittoria, brutta ma pur sempre una vittoria, grazie alla gestione difensiva senza grossi patemi. A suggellare la vittoria e permettere a Keenum di entrare in victory formation con meno di due minuti da giocare, ci pensava Alec Ogletree intercettando un passaggio di Petty.
Con questo intercetto Ogletree metteva a tacere le polemiche settimanali seguite alle dichiarazioni di Fisher secondo cui la sconfitta contro i Panthers non era da imputare alla scarsezza del quarterback o dell’attacco in generale, ma al fatto che la difesa (che contro Carolina aveva disputato una signora partita) non si procurasse dei turnover per vincere le partite.
Detto fatto, ora Fisher dovrà cercare qualche altra scusa per difendere un attacco davvero indifendibile (e non perché impossibile da contrastare in campo come la parola potrebbe far sembrare…).
I Jets non sono mai stati in partita, nemmeno quando erano in vantaggio, palesando grossissimi problemi in attacco dove, per quanto le prestazioni di Fitzpatrick nelle ultime settimane non siano state proprio positive, l’esperimento Petty non sembra avre dato i risultati sperati. Eccettuato il bel lancio di inizio partita ed il trick play della segnatura, moltissimi sono stati gli errori del giovane quarterback da Baylor, che ha addirittura lanciato due incompleti perdendo la palla dopo aver deciso all’ultimo momento di non effettuare il lancio a movimento già iniziato.
Domenica prossima i Rams tornano al Coliseum per incontrare i Dolphins, che costituiranno sicuramente un test più probante dei Jets di ieri sera. Le voci di un impiego di Goff si fanno sempre più insistenti, ma se conosciamo bene Fisher, la vittoria di New York gli darà la sicurezza necessaria per schierare ancora Keenum per qualche settimana, nonostante il numero 17 in maglia bianca abbia fatto tutto fuorchè esaltare con la sua prestazione.