Esordio a valanga: 46-9 ai Colts

Non poteva partire meglio la stagione 2017 per i Los Angeles Rams, che fanno un sol boccone degli Indianapolis Colts e chiudono la sfida con un 46-9 che non lascia spazio a discussioni.
Sì, avete letto bene, non è un errore: i Rams hanno segnato 46 punti. Tutti in una sola partita. Contando che la scorsa stagione avevano segnato meno di diciassette punti in dieci delle sedici partite disputate, e che negli anni precedenti non è che fosse andata molto meglio, c’è davvero di che sorprendersi.
L’era McVay inizia quindi nel migliore dei modi, anche se bisogna fare qualche considerazione su questa vittoria, prima fra tutte quella che i Colts erano privi del quarterback Andrew Luck, e non è poco. Non è poco perché Luck è una pedina fondamentale di questa squadra, ma anche, e soprattutto, perché il suo sostituto Scott Tolzien ha fatto di tutto per far rimpiangere il titolare, finendo ingloriosamente panchinato dopo il secondo pick six in favore del nuovo arrivo Jacoby Brissett, scambiato con i Patriots per far fronte all’emergenza Luck che si è rivelata essere più seria di quel che si pensasse all’inizio.
Anche Brisset, però, è finito sotto le grinfie della difesa dei Rams e, dopo aver condotto un drive decente che ha portato all’unico touchdown di giornata dei Colts, è finito anch’egli nel tritacarne della pass rush avversaria facendosi placcare in end zone per una safety dopo aver recuperato un fumble commesso da Mack.
Già, la difesa dei Rams. Attesa al varco da tutti sia per il cambio di modulo che per le importanti perdite soprattutto sulla secondaria e, soprattutto, per l’assenza di Aaron Donald, fresco rientrante dall’holdout di tre mesi ma ovviamente ancora non in grado di scendere in campo, la difesa dei Rams ha risposto da par suo. Due intercetti ritornati in touchdown da Trumaine Johnson e LaMarcus Joyner, una safety, quattro sack, quattro tackle for loss ed un solo, unico big play concesso su un lancio profondo di Brissett per Moncrief sono i numeri di una prestazione che ha impressionato per solidità, sebbene qualche sbavatura qua e là si siano viste.
E che dire dell’attacco? Jared Goff ha, in un colpo solo, conquistato la sua prima vittoria da Pro e zittito, almeno per ora, tutti i critici che l’avevano già bollato come bust dopo le sette sconfitte della scorsa stagione. Goff ha disputato una partita molto al di sopra della sufficienza, giostrando bene i palloni, sparpagliati tra cinque ricevitori diversi, districandosi bene anche dalle poche situazioni difficoltose in cui si è ritrovato grazie soprattutto ad una linea che, con l’innesto dei veterani Whitworth e Sullivan.
Sicuramente avere dei ricevitori come Watkins, Woods e soprattutto i due rookie Kupp ed Everett, che riuscivano sempre a trovare un minimo di separazione dai difensori avversari, ha facilitato il compito di Goff che, soprattutto in occasione del touchdown pass su Cooper Kupp ha mostrato freddezza ed ottima visione di gioco, depositando nelle mani del rookie un pallone pressochè perfetto.
Si è trattato di un cambiamento di rotta totale per tutta la squadra, che è passata da una difesa aggressiva fin oltre al limite e molto indisciplinata ad un reparto difensivo compatto e disciplinato sia nel conto delle penalità sia nell’esecuzione dei propri assegnamenti, e da un attacco monotono e senza idee ad un playcalling creativo, mai scontato e, soprattutto, in grado di esaltare le caratteristiche dei giocatori chiamati ad interpretare un playbook finalmente un po’ più moderno rispetto all’ormai obsoleto “Fisherball”.
Come sempre, bisogna tarare tutte le considerazioni all’avversario che si è affrontato. I Colts, come detto, erano in grande difficoltà per l’assenza di Luck, ma anche dal punto di vista difensivo non sono sembrati avere le risposte giuste alle situazioni che i Rams presentavano loro di volta in volta. A fine partita erano talmente frastornati che coach Pagano, in conferenza stampa, ha voluto davvero fare i complimenti ai… “49ers di coach McVay”. Con una settimana in più per Brissett per ambientarsi le cose dovrebbero migliorare, ma forse il problema non sta solo nell’assenza del quarterback, e dare un’occhiata alla linea offensiva probabilmente non farebbe male in quel di Indianapolis.
C’è comunque da dire che quando si affronta un avversario che, in un modo o nell’altro, è in difficoltà l’obiettivo dovrebbe essere quello di approfittare delle debolezze altrui e fare un partitone, e già solo il fatto che i Rams siano riusciti a farlo la dice lunga sulle differenze rispetto alla scorsa stagione, quando persero due partite da una squadra decisamente inferiore e molto più in difficoltà come i 49ers.
Domenica prossima McVay incontra il suo passato recente ospitando i Washington Redskins, e sicuramente l’entusiasmo alle stelle visto ieri a fine partita sarà un buon viatico per dare propellente alle motivazioni di tutti i Rams, che debbono sfruttare al massimo questo inizio di campionato con tre partite su quattro decisamente alla loro portata.
I Colts se la dovranno vedere, invece, son un’altra squadra della NFC West, quegli Arizona Cardinals che ieri sono stati battuti malamente dai Detroit Lions e devono ancora valutare per bene la situazione del loro uomo di punta David Johnson, infortunatosi alla mano.
Siamo solo alla prima giornata, ma le emozioni non mancano e non mancheranno di certo, da qui fino a febbraio.

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