Altra vittoria per i Rams a Londra contro i Cincinnati Bengals che, invece, continuano la loro striscia negativa incassando l’ottava sconfitta su otto partite disputate in questa stagione.
Nonostante tutto è stata una partita piuttosto combattuta e ben giocata, specialmente in attacco, su entrambi i fronti, almeno per il primo tempo. La seconda metà di gioco, invece, dopo la segnatura di Todd Gurley che ha praticamente chiuso l’incontro, si è stancamente trascinata tra un punt e l’altro fino alla fiammata finale con un quasi touchdown dei Bengals a sei secondi dalla fine, richiamato indietro dopo che il replay ha evidenziato come il passaggio di Dalton per Tate, inizialmente considerato buono per il touchdown del 24-16, fosse in realtà incompleto.
Giocare a Londra non è mai semplice per nessuno. Negli anni le squadre le hanno tentate tutte: dall’arrivare all’ultimo come hanno fatto i Rams quest’anno, al partire subito dopo la partita della domenica precedente per avere una settimana di tempo per acclimatarsi, ma i risultati sono stati sempre diversi (e spesso pessimi, dal punto di vista della prestazione, indipendentemente dal punteggio finale), ed il rapido degrado della qualità della partita nel secondo tempo ne è una ulteriore dimostrazione.
Come già domenica scorsa contro Atlanta, i Rams sembrano aver ritrovato un buon ritmo in attacco, con McVay che sembra essersi finalmente ripreso uscendo dalla nebbia che lo aveva avvolto dopo la sconfitta con i Patriots lo scorso febbraio. Il playcalling di queste due ultime settimane è finalmente stato all’altezza della fama del più giovane head coach della NFL che, questa settimana, ha tirato fuori dal cilindro anche una reverse con flea-flicker e relativa bomba su Cooper Kupp che, complice anche lo scivolone del cornerback avversario, si è involato per un touchdown da favola da 65 yard. Questa chiamata è arrivata pochi giochi dopo quella di Zac Taylor, head coach dei Bengals ed ex offensive coordinator dei Rams proprio sotto McVay. Taylor aveva appena chiamato un gioco con una girandola di motion che avevano mandato in bambola la difesa dei Rams isolando in end zone il running back Mixon, pronto a ricevere il passaggio di Dalton che fissava il punteggio sul momentaneo 10-10.
Dopo il touchdown di Kupp, il secondo tempo si apriva con il touchdown di Gurley per il 24-10 che sarebbe stato anche lo score finale, perché, come detto, da quel punto in poi la partita si addormentava.
Era un peccato, perché tra Jared Goff (13/19 per 273 yd, 2 TD) e Cooper Kupp (5 rec. Per 165 yd, 1 TD), alla fine del primo tempo c’erano serie possibilità che uno dei due battesse i rispettivi record sulla singola partita (554 yd di passaggio, detenuto da Norm Van Brocklin dal 1951, e 336 yd su ricezione detenuto da Flipper Anderson dal 1986). La frenata brusca del secondo tempo, però, faceva sì che Goff si accontentasse di finire a 372 yd e Kupp si fermasse a 220.
Ottima la prestazione della linea d’attacco che, con l’innesto di Darrel Edwards nel ruolo di guardia sinistra, sembra aver ritrovato la compattezza che gli era mancata con l’ingresso di Jamil Demby al posto dell’infortunato Joe Noteboom. Il fatto che Demby fosse inattivo oggi la dice lunga sullo stravolgimento delle gerarchie in linea dove pare finalmente essere stata trovata la quadra.
Quella che è mancata oggi ai Rams è stata la difesa, che ha disputato un primo tempo da incubo per poi rifarsi parzialmente nella seconda metà di gioco. Schierato in una inusuale formazione 5-1-5 che si trasformava in 4-1-6 in situazioni di passaggio, il reparto arretrato di Wade Phillips ha subito molto il gioco di corsa dei Bengals (ultimo della NFL per media di yard guadagnate a partita), che ha portato oltre cento yard di guadagno, con Mixon a portare la maggior parte dei palloni. Buona la secondaria, mentre il reparto linebacker ha avuto alti e bassi, dovuti soprattutto alla posizione molto aggressiva che li ha esposti per tutta la partita al costante lavoro nell’underneath da parte di Dalton.
I Bengals continuano l’annus horribilis che li vede ancora al palo senza vittorie a far compagnia ai Miami Dolphins.
Quella vista oggi a Londra, però, non sembra essere una squadra senza vittorie, perché l’attacco ha girato abbastanza bene sia sulle corse, come già detto, che sui passaggi, dove Dalton ha messo insieme un dignitosissimo 32/52 per 329 yd e 1 TD, che però non è bastato per portare più di 10 punti sul tabellone per i Bengals.
La difesa, però, è apparsa troppo vulnerabile al centro, e ci sono voluti quasi tre quarti per capire che forse era meglio raddoppiare Kupp ed occuparsi con più cura delle tracce che incrociavano davanti a Goff. Emblematica, in questo senso, la doppietta di completi su due terzi down consecutivi giocati dai Rams con la stessa combinazione di tracce che ha liberato Kupp nel mezzo solo soletto.
Buono il lavoro del front seven che ha essenzialmente contenuto il gioco di corsa dei Rams fino al terzo quarto, quando Henderson, entrato stabilmente al posto di Gurley, ha cominciato a guadagnare qualche yard, senza però riuscire a portare il proprio attacco oltre le 100 yard di guadagno.
Ora il bye attende entrambe le squadre, che riprenderanno la loro stagione il 10 Novembre. Per i Bengals, che non possono più sperare in una stagione vincente, ci sono i Ravens in casa,per cercare di rimediare alla sconfitta di soli sette punti incassata due settimane fa.
I Rams faranno invece visita agli Steelers prima di rientrare a Los Angeles per incrociare i caschi con Bears e Ravens, nel tentativo di tenere il passo dei lanciatissimi 49ers e di approfittare di qualche passo falso loro e dei Seahawks in una division che non vedeva tre contendenti per il titolo divisionale da diversi anni.