I Los Angeles Rams iniziano la stagione con due vittorie consecutive per il terzo anno di seguito, ed il 37-19 con cui sbancano il Lincoln Financial Field di Philadelphia fotografa quasi alla perfezione l’andamento di una partita dove Goff e compagni hanno condotto la gara senza patemi, tranne forse a fine primo tempo, quando grazie ad un errore di Kupp gli Eagles sono riusciti a rientrare in partita, senza peraltro riuscire a restarci nel secondo tempo.I Rams sono andati in vantaggio subito con un bel passaggio di Goff per Higbee, ed hanno poi contenuto gli Eagles lasciandogli solo un field goal nel drive successivo. Un end around di Woods ed il secondo touchdown di Higbee portavano i Rams sul 21-3 prima che Wentz riuscisse ad accorciare sul 21-13 con una corsa personale. Pederson optava per la conversione da due, ma la difesa Rams faceva buona guardia.
Quando si pensava che il primo tempo potesse terminare 21-9 per i Rams, Cooper Kupp commetteva un fumble sulle proprie dieci durante un ritorno di punt. Gli Eagles ne approfittavano per chiudere il gap a cinque punti andando in touchdown con Sanders a 35 secondi dall’intervallo.
Nel secondo tempo sembrava, all’inizio, che il momentum della partita fosse cambiato, perché i Rams facevano un three and out, ma la difesa faceva buona guardia e non permetteva agli Eagles di andare in vantaggio, consentendo, invece, a Sam Sloman di piazzare un field goal che allontanava ulteriormente Philadelphia.
Nel quarto periodo l’attacco dei Rams ingranava nuovamente la marcia giusta e mandava Tyler Higbee a segno ancora una volta con un bellissimo passaggio di Goff over the shoulder. Chiudeva le segnature Darrell Henderson, con una corsa da due yard per il 37-19 finale che mandava i Rams a 2-0 e gli Eagles a 0-2.
Goff determinante – Per qualche minuto è parso possibile che Goff potesse finire la partita con il 100% di completi. Ha messo a segno i primi 13 passaggi dando l’impressione di trovarsi completamente a proprio agio, grazie anche alla creatività di McVay sia nel disegno dei giochi che nella tempestività delle chiamate. Probabilmente la cura del QB coach Kevin O’Connell sta dando i suoi frutti. Il tipo di gioco è cambiato, ma quando lancia la palla profonda è ancora letale, come dimostrano un paio di completi per Jefferson e Reynolds e, soprattutto, lo splendido touchdown per Tyler Higbee. Se poi ci aggiungiamo che si è andato a prendere un paio di primi down su corsa, addirittura senza fare il consueto slide per non prendere colpi, il quadro è decisamente confortante.
Rushing committee – Nuovamente starter, Cam Akers ha dovuto lasciare il campo per infortunio alle costole. Ancora non si sa per quanto ne avrà e cosa ha di preciso, ma i suoi sostituti, Brown ed Henderson, non lo hanno fatto rimpiangere. Soprattutto quest’ultimo è stato il terminale della maggior parte degli hand off, finendo la partita con un pregevole 12 per 81 yd ed un touchdown.
Cercasi linebacker – Dopo la partita con Dallas preoccupavano i sette tackle mancati di Micah Kiser che, teoricamente, dovrebbe essere il migliore tra i due linebacker interni. Questa settimana di fianco non aveva più Kenny Young, poco efficace domenica scorsa, ma Troy Reeder, che lo scorso anno aveva alternato cose buone a partite terribili. Young è entrato poi nel corso della partita mettendo a segno placcaggi importanti e provocando anche un fumble, ma la notizia migliore è che Micah Kiser non ha mancato placcaggi e, anzi, ne ha messi a segno ben 16 (di cui 11 solo). Forse la difesa si sta assestando nel ruolo di linebacker, ma accanto a Kiser manca continuità e consistenza.
Infortuni – Nella settimana in cui saltano crociati come piovesse, era improbabile riuscire a finire la partita senza infortuni, ed anche Rams ed Eagles hanno dato il loro contributo, anche se forse meno grave rispetto ad altri campi. Di Akers abbiamo già detto, ma tiene in apprensione anche il polpaccio di Joe Noteboom, perché la linea offensiva sta giocando bene, e se iniziano a saltare i pezzi in quel reparto, son dolori. Tuttavia c’è da dire che David Edwards, chiamato a sostituire Noteboom, ha giocato un egregio finale di partita.
Alla scoperta di McVay 2.0 – La scorsa settimana avevamo notato come McVay avesse avuto bisogno di cambiare molto poco, rispetto agli anni scorsi, per avere la meglio di Dallas. Questa settimana, invece, abbiamo iniziato a vedere un apprezzabile cambio di filosofia. Il maggior ricorso al gioco si terra era già stato evidenziato, ma il ricorso alla outside zone si è ulteriormente ridotto una volta che Akers non è più stato della partita. Corse più tradizionali si addicono di più alle caratteristiche di Brown ed Henderson, e così è stato per tre quarti dell’incontro. Inoltre, McVay ha mischiato molto le carte con la tasca per Goff, muovendola, spostandola e subito dopo inchiodandola, per dare a Goff sempre migliori opportunità di lancio ed alla difesa avversaria meno punti di riferimento possibili. Oggi la tattica ha funzionato al meglio.