I Rams concludono il loro ciclo di partite casalinghe bissando la vittoria ottenuta domenica scorsa contro i Commanders, questa volta ai danni dei Saints in un vero e proprio scontro da dentro o fuori per un posto nelle wild card, ed ora siedono temporaneamente al seed #6 in attesa delle partite che completeranno week 16.
Per la seconda settimana consecutiva i Rams dominano in lungo ed in largo la partita per tre quarti per poi farsi rimontare e quasi raggiungere da dei Saints apparsi sbadati ed arruffoni per la maggior parte dell’incontro. Anche questa settimana, come già successo con Washington, la reazione di New Orleans è troppo tardiva, ed un efficace clock management da parte di McVay impedisce che la rimonta vada a buon fine. Il risultato finale di 30-22 è persin troppo premiante per dei Saints che sono l’ombra di loro stessi ed in cui Derek Carr fa il morto vivente per tre quarti di partita, regalando anche un intercetto a Jordan Fuller su una palla che nessuno ha davvero capito perchè sia stata lanciata in quella posizione.
Ma sono tante le cose che non si sono capite di New Orleans, in questo Thursday Night, a partire dalla fregola di Dennis Allen di giocarsi non uno, non due ma ben tre quarti down, di cui uno a metà campo con cinaue yard da guadagnare a pochissimo dall’intervallo. Inutile dire che nessuno dei tre tentativi è andato a buon fine ed anzi, proprio quello a fine primo tempo ha permesso ai Rams di andare ancora a punti proprio in un momento in cui parevano palesarsi le prime difficoltà.
Los Angeles, dal canto suo, ha disputato un’ottima gara, con Stafford in stato di grazia ed il trio Nacua. Robinson-Kupp in grado di concretizzare il gioco di passaggio del ritrovato veterano dietro al centro, senza dimenticare l’apporto di Higbee che riesce sempre a farsi trovare pronto al momento giusto. Aggiungiamo un Kyren Williams, che raggiunge McCaffrey nel novero di chi ha superato le mille yard guadagnate su terra in stagione (ed ha saltato cinque partite per infortunio), ed abbiamo un quadro abbastanza preciso di cosa, le difese che affrontano i Rams, devono essere in grado di fermare. Evidentemente nè i Commanders nè i Saints sono riusciti nell’intento.
Se vogliamo trovare un aspetto negativo dei Rams di queste ultime settimane, è l0ncapacità di chiudere le partite che è costata la sconfitta a Baltimore e poteva costare due clamorose rimonte nelle ultime due partite. Che la posizione di kicker sia il maggior problema attuale di Los Angeles è sotto gli occhi di tutti. Havrisik sbaglia almeno un field goal a partita, ed ogni volta rischia di essere decisivo, ma in realtà c’è un problema più ampio di prestazioni in red zone, che porta i Rams a doversi accontentare di un field goal al posto di un touchdown. Non pyò sempre andar bene e giocarsi quattro down come successo con i Saints. Il playcalling di McVay sembra spesso incartarsi nelle ultime venti yard e questa è una cosa da sistemare assolutamente, se si vuole avere qualche velleità ai playoff.
Dalla parte opposta, invece, c’è molta confusione nel cielo di New Orleans. Prestazione di Carr a parte, gli skill player offensivi sembrano sottoutilizzati o, peggio ancora, male utilizzati. Si cerca poco il profondo, dove un giocatore come Shaheed potrebbe fare parecchio male, ma a parte il touchdown (non a caso da 45 yard) viene spesso ignorato una volta superate le dieci-quindici yard.
Non parliamo, poi, di Kamara, utilizzato in maniera cervellotica, ancor più di come viene utilizzato il miglior gadget player della NFL Taysom Hill. A questo punto i playoff per i Saints si allontanano, anche se sono ancora in corsa, ma è chiaro che sarà necessario fare delle serie riflessioni sui programmi futuri, playoff o meno.
A Los Angeles, invece, per il momento splende un sole scintillante. Tutto sta andando come meglio non si poteva chiedere, e le ultime due partite contro i Giants del fenomeno De Vito ed i 49rs che, all’ultima giornata, probabilmente schiereranno qualche riserva e non giocheranno alla morte, sembrano spianare la strada per una post season sempre più incredibile, date le premesse. Sembra quasi di vedere i Seahawks della scorsa stagione, sbeffeggiati da tutti ed invece capaci di superare tutte le aspettative. La filosofia del next man up, per ora, sta pagando alla grande. Esploso Nacua in assenza di Kupp, sta venendo fuori anche Robinson, ora che Atwell ha dovuto fare un pit stop per una concussion. Insomma: tutto l’opposto di quanto successo lo scorso anno.
Con l’anticipo del giovedì, Rams e Saints passeranno le feste a casa, preparandosi per il capodanno anticipato della penultima giornata.