La crisi dei Rams secondo Giacomo

Il primo a mandare il suo contributo nella discussione sulla crisi dei Rams è Giacomo Giannecchini, che ci scrive:
Gentili Massimo e Giancarlo,
sono un grande tifoso Rams e leggo sempre i vostri articoli e commenti. Spesso mi trovo in disaccordo su alcuni punti, altre volte condivido ogni lettera. Sulle vostre analisi in merito al momento difficile dei Rams mi trovo totalmente in disaccordo. 
Vado a casaccio nell'esporre, di getto: la trade per RGIII è stata ottima, abbiamo preso un ottimo Brockers, ed altri ancora, sia l'anno scorso che quest'anno. 
Il draft dell'anno scorso è stato ottimo e stiamo continuando a prendere giocatori ottimi sulla carta. Fuori dalla carta non si può scegliere, si sceglie solo minimizzando i margini di errore con attente valutazioni, ma la dea bendata ha in mano i destini delle scelte. 
Tavon Austin era universalmente il miglior playmaker del draft, se poi fallirà non è certo demerito di chi lo ha preso, visto che l'avrebbero preso almeno una ventina di squadre avendone l'opportunità. Inoltre avremo ancora una scelta il prossimo anno, ed RGIII non sembra Joe Montana. 

Ma è tipico criticare quel che si sarebbe potuto fare quando le cose vanno male. Al momento in cui è stata fatta quella trade era ottima, non è che si cambia QB prima scelta assoluta, ogni tre anni. Per lo meno chi è così volubile vince meno di quanto stiamo vincendo noi. 
Da quando c'è Fisher sulla nostra sideline, comincia ad albergare una certa coerenza e logica. Non si pensa al dominio dell'universo dopo una vittoria e non si organizzano suicidi di gruppo per delle sconfitte (per quanto brutte). 
E' molto di moda, in vari ambiti, scannare chi sbaglia, chi non è d'accordo, chi guadagna più soldi di te… Insomma: risolvere i problemi distruggendo, arrestando, protestando, facendo casino, lamentandosi. Fisher mi sembra di tutt'altra scuola. 
Su Shotteneheimer condivido moltissimo, e credo che Fisher lo stia mettendo alle strette ma non cacciandolo fuori dalla finestra mentre gli strilla improperi. Lo stesso vale anche per il defensive coordinator: li mette davanti alle loro responsabilità e c'è da star sicuri che se i risultati non arriveranno sarà lui stesso ad assumersi il ruolo di DC ad interim, come in parte ha fatto l'anno scorso, e ha trovare un Oc all'interno del gruppo (sempre ad interim). Ma senza fare sceneggiate. 
Vi piacerebbe un HC che alla quarta partita abbia già cacciato un paio di coordinator? Magari dimettendosi ed entrando su un ginocchio di Bradford? A me no.
 Bradford durante la disfatta contro i Cowboys, seppure abbia subito sei sack, un'infinità di hit ed era sempre in hurry up, è riuscito a non lanciare int, e a fare 240 yard lanciate 29 su 48 e un Td. Con i niners è crollato anche lui psicologicamente, visto che era sempre in terra e tutti droppavano tutto. 
 Voi vedete tutti questi Qb migliori di Bradford in giro per la Nfl? A parte i sacri Peyton, Rodgers, Brady e Brees… vedete tutti questi fenomeni? Io credo in Sammy, credo anche in Tavon, mi piace moltissimo Ogletree, il nostro Cook, le conferme di Givens, i passi avanti (lenti) di Quick… ci sono tante cose che mi piacciono di questa squadra ma effettivamente le idee in attacco sembrano non esserci. 
 Mi fa rabbia pensare a quelle dichiarazioni di fine estate in cui il nostro OC dichiarava di avere schemi segreti in particolare per Austin che non voleva palesare troppo presto, fa rabbia vedere una linea che non è capace di fare un blocco e vedere i nostri piccoli RB schiantarsi per 4 quarti contro dei muri. Fanno rabbia tante cose. 
 Fa rabbia la marcatura amichevole della nostra secondaria sugli Wr avversari, fanno rabbia gli angoli sbagliati d'intervento (ogni volta!)… Ma a me fa più rabbia chi vuole riportare il caos nel team, cambiando tutto ogni anno, senza volontà di costruire mattone dopo mattone ma con l'idea di buttare tutto alle ortiche alle prime difficoltà (umilianti quanto vi pare). 
 Nelle costruzioni ci sono anche i mattoni sbagliati che vanno sostituiti, gli errori, le imprecisioni, ma l'impianto e l'idea rimangono sempre gli stessi. Guai a chi cambia idea e filosofia ogni mezz'ora. 
 Fisher da l'idea di un uomo profondamente conscio di quello che sta facendo, uomo di polso, rispettato e stimato da tutti. Ha avuto il coraggio di scelte forti come la cessione di Jackson e Amendola, che, nonostante l'affetto immane, erano scelte sacrosante (ma sarebbero state scelte sacrosante anche se Steven e Danny avessero un migliaio di yard guadagnate in queste prime 4 partite di quest'anno), per cambiare direzione e per svincolare il nostro gioco verso orizzonti più ampi. 
 Non ci stiamo riuscendo? Ok, ma questo non vuol dire che bisognava rimanere come eravamo: l'idea era ed è giusta, l'applicazione profondamente discutibile.  Ripartiamo dall'idea, senza buttare a mare tutto. 
 Questa è la mia opinione, semplice, sciocca, forse troppo fisheriana, ma sono abituato a ragionare in termini meno umorali possibili e spero di non  avervi annoiato. 
 Io, quando si è deciso di cambiare GM e HC, ho sperato fortemente di ottenere i primi risultati tangibili in un minimo di tre anni, visto da dove venivamo. Voi? Francamente dopo l'anno scorso, ben al di sopra delle mie aspettative, credevo che quest'anno ci sarebbe stato un ulteriore miglioramento ma per ora non è così… ci mettiamo a tifare Broncos? Io direi che è il momento di tifare più forte, sperando che il nostro HC risolva le questioni e che il gruppo evolva rapidamente. 
 In fondo vi lascio una citazione dotta, tanto per chiudere con parole ben scritte, ma la verve polemica non manca.
 
Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare.
(Lucio Anneo Seneca)

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