OTA tra speranze e grattacapi

Sono in pieno svolgimento le Organized Team Activities che rappresentano il primo passo verso la costituzione della nuova squadra per la stagione 2017. Rookie e veterani si ritrovano in campo per installare le basi del nuovo attacco e della nuova difesa, per iniziare a conoscersi e cominciare a creare quell'alchimia ed amalgama necessari, al di là di schemi e strategie, per avere una stagione positiva.
Andrew Whitworth sta emergendo come leader offensivo, anche perchè è il giocatore con più esperienza, mentre cerca di risistemare una 

linea offensiva che, negli ultimi anni, è stata un punto debole costante per i Rams.
Greg Robinson, invece, è già stato scalzato da Jamon Brown nel ruolo di tackle destro, e questa non è una bella notizia per l'ex prima scelta, per il quale il mancato esercizio dell'opzione di contratto per un quinto anno potrebbe essere decisiva, se non riuscisse a riconquistarsi un posto da titolare nella linea offensiva.
Robert Woods ha mostrato grande intesa con Jared Goff, ma quest'ultimo è nuovamente tutt'altro che certo del posto da titolare, con un Sean Mannion che scalpita alle sue spalle ma, soprattutto, che soddisfa il coaching staff più del Golden Boy da California.
In difesa Alec Ogletree e Robert Quinn sembrano adattarsi molto bene ai ruoli ritagliati per loro da ade Phillips, ma le spine non mancano, Anzi: mancano, nel senso che due assenze pesanti stanno condizionando non poco l'installazione dello schema difensivo.
Se per Aaron Donald ci si poteva aspettare un hold out mentre il suo agente negozia un nuovo contratto che renda il giocatore migliore della squadra anche il più pagato (come sarebbe giusto che fosse), più misterioso appare quello di Trumaine Johnson, che ha saltato le ultime OTA dopo aver partecipato a quelle di inizio maggio.
Anche per Johnson dovrebbe trattarsi di una disputa contrattuale. Dopo aver fallito la negoziazione di un nuovo contratto ed essere stato nuovamente taggato come franchise player, Johnson è alla ricerca di un accordo pluriennale che lo mantenga tra i top cornerback della lega e che gli dia anche la tranquillità per qualche anno.
Il front office non sembra scaldarsi più di tanto, ma siamo abituati alla coppia Snead-Demoff, che si fa scoppiare le patate bollenti per le mani quando ormai le situazioni sono giù più che deteriorate. Stiamo alla finestra, ma le nuvole nere, seppure in lontananza, incombono sul Los Angeles Coliseum.

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