Cam Akers ai Vikings

Cam Akers, il runningback dei Los Angeles Rams messo “fuori rosa” da Sean McVay dopo la prima giornata di campionato, è stato ceduto ai Minnesota Vikings assieme ad una settima scelta condizionale al draft 2026 in cambio di una sesta scelta condizionale al draft 2026.

Dopo la decisione di metterlo tra gli inattivi per la partita contro San Francisco, era chiaro a tutti che il tram su cui viaggiava Akers a Los Angeles fosse ormai giunto al capolinea. Del resto lo stesso McVay aveva precisato, dopo la partita, che si trattava di una sua scelta non tecnica ma legata a problemi di gestione all’interno del gruppo squadra, e che, trade o meno, Akers non avrebbe più fatto parte dei Rams.

Grande promessa e grande speranza del draft 2020, scelto al secondo giro, Akers un anno da rookie piuttosto promettente, guadagnando 625 yard su corsa (una in più di Darrell Henderson) in un RB committee che comprendeva apunto Henderson e Malcolm Brown.

Il 2021 avrebbe dovuto essere il suo anno, ma un infortunio al tendine d’achille subito in preseason, lo fermò per cinque mesi. Con un recupero lampo tornò in campo per i playoff e, seppure con un ruolo limitato, diede il suo contributo alla corsa per il titolo.

Il 2022 fu il suo migliore anno, con 188 portate per 786 yard e sette touchdown, ma il rapporto con McVay iniziò ad incrinarsi quando, a metà campionato, Akers chiese di essere ceduto e venne messo fuori squadra. A differenza di ora, nessuno si fece avanti con un’offerta adeguata, ed alla fine Akers e McVay si riappacificarono, almeno apparentemente.

Dopo la prima giornata, però, complice anche l’esplosione di Kyren Williams, il giocattolo si è rotto definitivamente, fino ad arrivare alla cessione a Minnesota.

Running back dotato di un’ottima velocità ed elusività, ha il grosso problema di non riuscire a leggere i buchi nella run zone utilizzata da McVay. (nella galleria qui di seguito tre evidenti esempi di buco mancato da Akers).

Con questa trade, i Rams recuperano anche circa 1.3 milioni di dollari sul cap, una boccata d’ossigeno che può sempre servire.

 

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