I Los Angeles Rams si scrollano di dosso la ruggine, le critiche e le paure che gli erano piombate addosso dopo il brutto esordio stagionale contro i Bills della scorsa giornata, vincendo una partita incredibile contro gli Atlanta Falcons.
Nel primo tempo vincono, convincono, silenziano tutti i critici precoci con una prestazione maiuscola, ovviano all’ennesimo infortunio in linea d’attacco come se nulla fosse successo. Poi, nella seconda metà, si smarriscono, sbagliano tutto quello che c’è da sbagliare, persino Cooper Kupp perde un fumble e la sfangano per il rotto della cuffia evitando una rimonta dei Falcons che avrebbe avuto del clamoroso.
I Falcons, invece, guidati da un Mariota in versione utilitaristica che si prende tutto quello che la difesa avversaria gli concede e cerca, trovandolo con buona continuità, il rookie Drake London, fanno la loro partita, soffrendo moltissimo nel primo tempo, per poi uscire alla distanza e diventare una macchina pressoché inarrestabile, accarezzando una rimonta storica che avrebbe, in qualche modo, finalmente esorcizzato quella epica subita al Super Bowl contro i Patriots. In svantaggio 28-3 (quando si dice il caso), solo una prodezza di Jalen Ramsey, criticatissimo la scorsa settimana per la brutta prestazione contro i Bills, fermava l’ondata nera che stava per travolgere i Rams ed il SoFi Stadium.
Rispetto alla settimana scorsa, i Rams sembrano aver sistemato gran parte dei loro problemi. La linea d’attacco, decisamente negativa contro i Bills, ha offerto una buona prestazione anche sulle corse, permettendo a Henderson ed Akers di guadagnare un po’ di terreno. Con qualche buco aperto in più, Henderson ha avuto una giornata positiva, coronata da un touchdown propiziato anche da un blocco perfetto di Kupp sul punto di attacco che gli ha permesso di entrare in end zone intoccato. Un po’ di fatica in più per Akers, che a volte sembra un po’ spaesato e, nonostante abbia otto mesi di riabilitazione in più, sembra di molto regredito rispetto al suo ritorno in campo nel finale della scorsa stagione dopo la rottura del tendine di Achille.
Dicevamo della linea che ha offerto spunti interessanti con Coleman Shelton a sostituire Allen come centro e Tremayne Anchrum al suo posto come guardia. Anchrum è durato la bellezza di due snap prima di uscire per infortunio. Al suo posto è entrato Alaric Jackson, che ha un po’ riscattato le sue deludenti prestazioni in preseason con una partita senza troppe sbavature (l’unica, sanguinosa, sul punt bloccato, in cui ha lasciato entrare il suo uomo intoccato proprio in mezzo alla linea).
I Falcons, come detto, facevano il loro in attacco, anche se raccoglievano poco o nulla. La difesa dei Rams stringeva le maglie una volta arrivati in red zone, ed anche Cordarelle Patterson nella posizione di running back non trovava molto spazio. Mariota veniva contenuto abbastanza bene dai linebacker avversari, che non gli concedevano troppa libertà d’azione, ed il divario tra le due squadre mostrato in campo si trasferiva sul tabellone con un eloquente 21-3 per i Rams all’intervallo.
Nel terzo periodo, dopo aver sfruttato il possesso iniziale per portarsi sul 28-3, iniziavano i problemi per i Rams. Stafford lanciava due intercetti, i Falcons bloccavano un punt di Dixon recuperando la palla per un touchdown, Kupp commetteva un fumble tanto inusuale (per lui) quanto critico, che avrebbe potuto portare alla vittoria dei Falcons, ed alla fine ci pensava Jalen Ramesy a sistemare le cose intercettando Mariota in end zone. Ma cosa è successo?
Ci sono una serie di fatti da analizzare. Primo fra tutti il calo di rendimento di Stafford. Dopo un primo tempo perfetto, il quarterback dei Rams è calato alla distanza. Che il famoso gomito operato gli provochi qualche problema soprattutto di tenuta, è un’ipotesi che inizia a farsi largo, dopo due declini improvvisi in due settimane. McVay dice che il gomito di Stafford è perfetto sotto tutti i punti di vista, ma noi abbiamo ancora nelle orecchie le dichiarazioni simili sulle condizioni del ginocchio di Gurley, per cui non sappiamo bene se ci sia da fidarsi troppo.
La difesa continua nel solco della stagione regolare passata. Tanta zona che permette completi e guadagni piccoli ma continui agli avversari, e poi grandi giocate a rimediare tutto. Solo che non possiamo pensare che sia una tattica funzionale per tutto il campionato. Contro i Falcons la difesa dei Rams ha prodotto i turnover al momento opportuno, ma affidarsi a questa caratteristica sembra un po’ rischioso oltre che pretenzioso.
I Falcons sono sembrati patire molto in difesa la superiorità dell’attacco avversario, soprattutto nella secondaria. Stafford, ad un certo punto, sembrava poter completare qualsiasi cosa provasse a lanciare. Certo, sono poi arrivati due intercetti ed un fumble recuperato, ma la strada sembra ancora lunga e irta di difficoltà per una secondaria che sembra sempre sul punto di collassare.
In attacco si è prepotentemente presentato il rookie Drake London, ma a farne le spese sembra essere stato Kyle Pitts, che per tutta la partita è sembrato uno spettatore non pagante. Forse le attenzioni dei Rams verso Pitts hanno permesso a London di fare i suoi numeri, ma i Falcons non possono prescindere da Pitts sul gioco aereo, quindi Mariota dovrà cercare di coinvolgerlo maggiormente nel proprio gioco, cosa che invece ha fatto alla perfezione Stafford con Allen Robinson, che contro i Bills sembrava essersi nascosto da qualche parte.
In definitiva molte luci per i Rams, ma ancora più di qualche ombra da eliminare al più presto, mentre per i Falcons possiamo dire l’esatto opposto: poche luci, che fanno ben sperare per le prossime partite, ma ancora tanto, troppo buio per essere ottimisti per questa stagione.